Valzer delle versioni sindaco-Emiliano sulle foto coi Capriati

Valzer delle versioni sindaco-Emiliano sulle foto coi Capriati

Agatha Christie si sarebbe arresa. La coppia «Decaro-Emiliano» avrebbe sbaragliato i capolavori della regina del giallo. Ad oggi, 27 marzo 2024, il sindaco di Bari e il governatore della Puglia hanno fornito già ben sei versioni diverse sugli incontri avuti con i familiari del boss Antonio Capriati. Tre del presidente Emiliano. Tre del sindaco Pd.

Versione numero uno. Venerdì pomeriggio, a Bari, dal palco il governatore racconta: «Diciotto anni fa un giorno sento bussare alla porta – e qui comincia l’antimafia di Antonio Decaro – lui entra, bianco come un cencio, e mi dice sono stato a piazza San Pietro e uno mi ha messo una pistola dietro la schiena. Andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere, e andai a dirle: Vedi che questo ingegnere è assessore mio e deve lavorare perché qui c’è il pericolo che i bambini possano essere investiti dalle macchine». E a questo, Emiliano aggiunse, parlando con la sorella del boss: «Se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido». Decaro conferma. Poche ore e retromarcia.

Versione numero due. Il sindaco smentisce: «Emiliano non ricorda bene. Non sono mai andato in nessuna casa di nessuna sorella». E soprattutto precisa di «esser stato minacciato con una pistola». Caso chiuso, Decaro non avrebbe mai conosciuto la sorella del boss Capriati. Ecco però che il Giornale pubblica la foto che ritrae proprio il sindaco di Bari in compagnia di Elisabetta Capriati, sorella del boss ma incensurata. E qui iniziano i primi «non ricordo». Decaro si difende: «Non conosco le persone in foto». Versione numero tre. Di nuovo il governatore Emiliano, che al Tg 1 fornisce una nuova versione. «Io ho certamente parlato con la signora Capriati. Siccome è una cosa di 18 anni fa, se Antonio (Decaro) ha detto che non se lo ricorda, e non ricorda di esserci stato, è possibile che lui abbia ragione». Nella terza versione, Emiliano confermerebbe la tesi di Decaro.

Versione numero quattro. Ieri, dalle pagine del Fatto Quotidiano il presidente della Regione Puglia cambia ancora: «È altamente probabile che Antonio (Decaro) non conoscesse i volti che per me erano familiari». E dunque si ritorna alla versione originaria. Attenzione però. Arriva la versione numero cinque. Emiliano dice: «È possibile che abitando nei bassi che danno sulla strada, io mi sia fermato a parlare con la sorella, e lui sia stato chiamato da qualcuno nei paraggi». Quindi, Decaro c’era. Ma si era allontanato per pochi istanti. Versione numero sei. Decaro cambia idea anche sulla pistola.

Non era stato minacciato ma si è trattato di un tentativo di rapina. Finito?

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