Un limite massimo al numero di studenti di origine straniera per classe. Matteo Salvini ha lanciato la proposta nella più recente puntata di Porta a Porta, tornando così a presidiare un argomento già in passato caro alla Lega. “Io penso che ci debba essere un tetto per gli stranieri nelle classi italiane, direi un 20 per cento. Altrimenti è un caos di lingue in quella classe, penso anche all’insegnante. Invece così può essere stimolante“, ha detto il vicepremier e ministro dei Trasporti. Previsione facile: l’idea, di per sé dettata dal buon senso, è destinata ad alimentare qualche superficiale polemica proveniente dalla sinistra, che da sempre sul multiculturalismo ragiona col paraocchi.
Già nove anni fa il leader leghista aveva esposto la medesima linea di principio e, proprio a Porta a Porta, aveva ipotizzato di mettere un “tetto ai bimbi di altre nazionalità” nelle classi scolastiche, sennò – aveva argomentato – “non sarebbe integrazione e non sarebbe buona scuola“. Intervenendo nel programma Rai condotto da Bruno Vespa, il ministro dei Trasporti ha anche accennato al caso della scuola di Pioltello chiusa per il Ramadan, definendo la scelta “un segnale di cedimento e arretramento“.
Doveroso poi un passaggio sul nuovo codice della strada approvato oggi alla Camera. “Sono contento da ministro e da papà. Abbiamo detto stop all’autovelox selvaggio, non è possibile che in Italia ci siano il 10% degli autovelox di tutto il mondo. Per qualche sindaco il cittadino è un pollo da spennare“, ha affermato. E ancora, si è soffermato su un altro aspetto delle norme introdotte: “Il ritiro della patente per chi abbandona gli animali è una questione di civiltà. Crei anche dei pericoli, e a volte cani e gatti sono migliori degli umani“.
Poi il capitolo elezioni europee. “Popolari, conservatori e sovranisti vorrei facessero la nuova commissione. Ma colei che ha creato i problemi, la Von der Leyen, non può essere chi li risolve. Potrà essere la prima volta nella storia in cui si potrà avere un governo in Ue senza sinistra e senza guerrafondai“, ha detto il vicepremier. E a una domanda diretta sulla possibile candidatura del generale Roberto Vannacci con il Carroccio ha risposto con una nuova ed esplicita apertura: “Vannacci è stato linciato perché ha scritto un libro, noi pensiamo a una Europa dove c’è libertà di pensiero, mi piacerebbe che lui facesse parte della squadra della Lega“.
L’esponente di governo ha inoltre sgomberato il campo da possibili strumentalizzazioni del voto europeo rispetto alla tenuta dell’esecutivo. “Gli italiani ci hanno chiesto di governare l’Italia per 5 anni, io sto sbloccando cantieri, questo governo va avanti fino al 2027 e se gli italiani vorranno, mi piacerebbe sino al 2032. Il voto delle europee non avrà influenza“. Infine, ritornando sugli interni, il leader leghista ha commentato positivamente il via libera al test psicoattitudinale per i magistrati. “Mi sembra doveroso.
Se lo fanno i poliziotti è giusto che lo facciano i magistrati che devono amministrare la cosa più importante che c’è, cioè la libertà“.