La Rai è pronta al riassetto di Rai Way. Negli ultimi giorni Viale Mazzini avrebbe impresso un’accelerata all’ipotesi di cessione del 15% della controllata. Un’intenzione che aveva suscitato forte disappunto nei fondi azionisti, i quali in una lettera rivolta al cda della tv di Stato avevano levato molte proteste.
Ora però la Rai, detentrice del 65% di Rai Way, sta studiando la nuova ripartizione delle quote, in virtù delle ormai sempre più insistenti voci di una fusione con Ei Towers, controllata per il 60% da F2i e per il restante 40% da Mediaset. Il primo passo verso la prossima governance potrebbe essere il dpcm sul tavolo del governo atteso dopo Pasqua. Potrebbe essere il passo decisivo per lo sblocco dell’operazione con Ei Towers, eliminando la soglia del 30% introdotta dall’esecutivo Draghi nel 2022, secondo cui la tv pubblica non può ridurre la sua partecipazione oltre tale limite. Naturalmente, il consolidamento di Rai Way è al centro del piano industriale approvato lunedì scorso.
Le nozze con Ei vengono citate implicitamente quando si parla di «crescita per linee esterne» e, a domanda diretta durante una call con gli analisti, l’ad Roberto Cecatto ha risposto che un’eventuale fusione dovrà prima «creare valore» per gli azionisti. «Rai Way ed Ei Towers sono due gran belle società con grandi professionalità, ma bisogna andare a vedere bene. Questa indecisione crea problemi al mercato, alle aziende, il mio auspicio è che si faccia chiarezza e in tempi ragionevoli», ha commentato Cecatto. Oltre al piano industriale, Rai Way ha presentato i conti del 2023, con ricavi core a 271,9 milioni (+10%) e utili netti per 86,7 milioni (+17,7%).
Tali risultati combinati ai rumor sull’aggregazione ieri hanno fatto volare il titolo Rai Way che ha chiuso con un rialzo del 5,5%.