È iniziata una nuova indagine della Commissione Europea che questa volta cerca di far luce sull’eventuale violazione del Digital Markets Act (Dma), ossia la legge sui mercati digitali da parte di Apple, Meta e Alphabet (la holding che controlla Google): i sospetti riguardano i mancati obblighi della normativa Ue dove verrebbero applicate commissioni molto frequenti per gli sviluppatori mentre Meta non offrirebbe “alcuna vera scelta agli utenti di rifiutare le combinazioni di dati“.
Le possibili violazioni
Nel dettaglio, gli utenti sarebbero pilotati e indirizzati verso il Google Store con numerosi vantaggi per Google Search. Le indagini riguardano anche il rispetto delle norme da parte di Apple sulla schermata per Safari, il suo motore di ricerca, e il “modello di pagamento o consenso” di Meta (la società che controlla Facebook, Instagram e WatsApp). La Commissione, inoltre, avrebbe avviato indagini sulle nuove tariffe di Apple per gli store alternativi. E non solo: ci sarebbe anche il coinvolgimento del colosso Amazon sulle sue pratiche di classificazione all’interno della sua piattaforma. “Esprimiamo preoccupazione e continuiamo a monitorare attentamente la situazione. In generale, vogliamo che il Dma sia applicato con precisione e facciamo in modo che nessuna società cerchi di aggirare le regole“, ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, sottolineando che si “lavora sempre con tutte le parti coinvolte per verificare se ci siano irregolarità“.
I precedenti di Apple
Nel procedimento contro le multinazionali, la Commissione intende scoprire se “le misure messe in atto dalle due compagnie violini le norme del Dma sull’indirizzamento dei consumatori verso offerte al di fuori degli app store delle due compagnie a titolo gratuito“. Una nota dell’esecutivo Ue spiega che i metodi adottati potrebbero non essere conformi alle leggi perchè imporrebbero numerose “restrizioni e limitazioni“. Sembra di sentire sempre lo stesso disco soprattutto per quanto riguarda Apple: recentemente ci siamo occupati di come l’Ue abbia inflitto una sanzione pesantissima a Cupertino sullo streaming musicale e l’accusa di posizione dominante e, poche settimane dopo, anche il governo americano si è mosso contro il presunto monopolio sul mercato degli iPhone.
La nota di Bruxelles
“La Commissione europea ha avviato un procedimento nei confronti di Alphabet, per stabilire se la visualizzazione da parte di Alphabet dei risultati di ricerca di Google possa portare all’autoreferenzialità in relazione ai servizi di ricerca verticali di Google (ad esempio, Google Shopping, Google Flights e Google Hotels) rispetto ad analoghi servizi concorrenti“, spiegano da Bruxelles con una nota. Nel dettaglio, l’indagine che riguarda la Apple è volta a capire se gli utenti hanno la libertà di disinstallare o modificare le app software su iOS e soprattutto la possibilità di “scegliere servizi esterni tra cui la progettazione della schermata di scelta del browser web”, o se questo viene impedito con un monopolio (l’ennesimo) del mondo della Mela.
Per quanto riguarda Meta, invece, il procedimento è stato avviato per capire se il modello adottato sul “pagare e acconsentire” non dia alternative reali se gli utenti decidessero di non dare il loro consenso a quel tipo di prodotto. Come detto, in questo caso le indagini sono ad ampio raggio includendo tante importanti multinazionali, tra cui Amazon, per capire se vengano privilegiati i prodotti che recano quel marchio rispetto a tutti gli altri. Il procedimento avviato quest’oggi dovrebbe concludersi, secondo quanto affermato dalla Commissione, nell’arco di 12 mesi.
Le multe previste
Se fossero riscontrare e certificate irregolarità sul Digital Markets Act, le multe che la Commissione potrebbe comminare sarebbero pari al 10% del fatturato di ogni azienda e arrivare al 20% se ci fosse una violazione reiterata.
Intanto, i titoli di Apple, Meta e Alphabet perdono circa lo 0,6% nel premercato dopo l’avvio dell’indagine antitrust di non conformità contro i tre colossi tech americani.