Stravolgimento dei rituali per Papa Francesco, che nel giorno della Domenica delle Palme non ha effettuato l’omelia e, elemento ancora più particolare, non l’ha nemmeno affidata a un collaboratore. Nelle settimane precedenti era già accaduto che il Santo Padre non fosse in grado, per i problemi di salute ben noti, di leggere quanto in precedenza preparato, ma i suoi collaboratori avevano sopperito, portando a termine la liturgia così com’è prevista. La bronchite, d’altronde, ha lasciato su Francesco importanti strascichi a livello respiratorio ma fino a questa mattina non c’erano stati cambiamenti in quelli che sono rituali consolidati nella tradizione, sempre uguali a se stessi.
La Sala stampa del Vaticano, interpellata sull’anomalia occorsa, si è limitata ad osservare che “l’omelia, non essendo stata pronunciata, non esiste“. Nient’altro è stato aggiunto da parte della Santa sede per chiarire i tanti dubbi che i fedeli si sono posti davanti a un avvenimento che, nell’ambito delle celebrazioni religiose, non ha alcun precedente nella storia. Monsignor Claudio Magnoli, dottore in Sacra Liturgia e già consultore della Congregazione per il Culto divino e autore di tantissime pubblicazioni, raggiunto dall’Adnkronos ha spiegato che “dal punto di vista liturgico, l’omelia è prevista per tutte le feste ed è raccomandata per i giorni feriali. E quindi non c’è una deroga normalmente“.
Si tratta di una regola, più che di una tradizione, che sussiste fin dall’epoca del Concilio di Trento, che è stata poi “ribadita con più forza nel Concilio Vaticano II, soprattutto nel legame tra omelia e parola di Dio ascoltata, vale a dire le letture bibliche“. A fronte di questo, appare ancora più incomprensibile la scelta del Santo Padre di non effettuarla e non affidarla a qualcun altro. “La regola ordinaria è che in ogni festa, in ogni domenica, c’è il dovere dell’omelia da parte di tutti i sacerdoti, di tutti i vescovi, e da parte del Papa. La deroga deve avere, diciamo, una qualche sua ragione specifica“, è la conclusione di monsignor Magnoli.
Da parte della sala stampa vaticana, ovviamente, nono state rese informazioni in merito a eventuali deroghe che sarebbero state concesse al Santo Padre per la Domenica delle Palme 2024, uno dei passaggi principali della religione cattolica, che segna l’inizio della settimana Santa prima della Pasqua di nostro Signore. Padre Enzo Fortunato, portavoce della Basilica di San Pietro, spegne tutte le possibili illazioni sul caso: “Probabilmente è il frutto di una ‘scelta’ da parte del Pontefice di sostituirla con un eloquente silenzio“.
Il portavoce ha spiegato che “dinanzi al racconto della Passione di Gesù, dinanzi alle croci del mondo, dinanzi a quel raccoglimento di migliaia di pellegrini proveniente da tutto il mondo, probabilmente il Papa ha preferito il silenzio che è stato più incisivo, a mio avviso, di molte parole“.