Sono ore drammatiche e tesissime in Russia, dopo il terribile attacco terroristico avvenuto ieri al teatro Crocus City Hall di Mosca. Le vittime sono ormai più di 130, mentre altrettanti sono i feriti, alcuni dei quali in condizioni gravissime. A seguito dell’atroce attentato, l’Isis ha rivendicato l’azione dei suoi uomini, e messaggi di condanna stanno arrivando da tutto il mondo. Anche la Casa Bianca ha fatto sentire la propria voce, ricordando di aver avvisato tempo prima della possibilità di un attacco.
Le dichiarazioni della Casa Bianca
L’Isis è un “un nemico comune che deve essere sconfitto ovunque”, ha dichiarato alle agenzie di stampa straniere la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, che ha espresso da parte della presidenza americana una ferma condanna nei confronti dell’atroce attacco terroristico. Un attacco che ha coinvolto civili innocenti.
“Gli Stati Uniti condannano fermamente l’efferato attentato terroristico a Mosca. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze a coloro che hanno perso i propri cari e a coloro che sono rimasti feriti o colpiti da questi attacchi inconcepibili contro civili innocenti“, è quanto si legge in un comunicato stampa rilasciato dalla Casa Bianca.
I timori di Zelensky
A seguito della strage e della cattura dei responsabili,Vladimir Putin ha puntato il dito contro l’Ucraina, dal momento che i quattro attentatori sarebbero stati fermati mentre stavano cercando di scappare verso quel paese. Secondo il presidente russo, in sostanza, gli esecutori della strage erano diretti in Ucraina dove avrebbero trovato una “finestra” che avrebbe garantito loro la fuga.
Accuse che Kiev ha rimandato al mittente. “L’Ucraina certamente non ha nulla a che fare con le sparatorie e le esplosioni a Crocus. Non ha assolutamente senso. Innanzitutto l’Ucraina combatte con l’esercito russo da più di due anni. Tutto in questa guerra sarà deciso solo sul campo di battaglia. Gli attacchi terroristici non risolvono alcun problema”, ha commentato su X Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky. “In secondo luogo, l’Ucraina non ha mai fatto ricorso a metodi terroristici. È sempre inutile. A differenza, tra l’altro, della stessa Russia, che utilizza attacchi terroristici nell’attuale guerra contro l’Ucraina e in precedenza nella sua storia ha attaccato i propri cittadini per avviare successive ‘azioni antiterrorismo’ contro i gruppi etnici in protesta. In terzo luogo, molto prima degli eventi al Crocus City Hall, avevamo sentito avvertimenti pubblici da parte delle ambasciate straniere di stanza a Mosca sulla possibilità di tali sanguinosi attacchi“, ha aggiunto.
Preoccupazione anche da parte del presidente Volodymyr Zelensky. “Putin e i suoi scagnozzi stanno solo cercando di incolpare qualcun altro… È già successo prima. Ci sono state case fatte saltare in aria, sparatorie, esplosioni e incolpano sempre gli altri. Loro sono venuti in Ucraina, stanno bruciando le nostre città e stanno cercando di incolpare l’Ucraina“, ha attaccato in un suo recente intervento.
Sale la tensione
Solo il tempo aiuterà a comprendere le reali responsabilità in questa terribile vicenda. In Russia la tensione è alle stelle, tanto che oggi si è cominciato anche a parlare di reintrodurre la pena di morte. Vladimir Vasiliev, capogruppo del partito Russia Unita, ha spiegato che le autorità russe stanno valutando di condannare alla pena capitale i responsabili dell’attacco al Crocus.
“Ora vengono poste molte domande sulla pena di morte. Questo argomento sarà sicuramente elaborato in modo profondo, professionale e significativo“, ha dichiarato Vasiliev in un suo intervento su Rossija-24.
“Prenderemo una decisione che soddisferà gli stati d’animo e le aspettative della nostra società”, ha concluso.