Kennedy contro Kennedy, il problema dei tre corpi nelle elezioni Usa

Kennedy contro Kennedy, il problema dei tre corpi nelle elezioni Usa

La famiglia Kennedy entra di peso nella campagna elettorale Usa per aiutare Joe Biden a risalire nei sondaggi e garantire all’anziano democratico altri quattro anni nella città sul Potomac. L’arrivo della cavalleria non è però tanto necessario a disinnescare la minaccia rappresentata dall’inaffondabile Donald Trump quanto a fare in modo che non sia proprio un altro componente della stirpe più famosa d’America, il candidato indipendente Robert Kennedy Jr, a sottrarre al vecchio Joe voti indispensabili per realizzare il sogno di un secondo mandato.

Una famiglia contro

Sostenitore di teorie complottiste e no vax dichiarato, Robert Kennedy Jr, come noto, non gode infatti dell’appoggio dei suoi familiari sempre più preoccupati che il loro controverso parente possa favorire il ritorno di Trump a Washington. “Questo è un errore che la nostra nazione non si può permettere”, ha scritto in un post sui social Stephen Kennedy Smith, uno dei membri più agguerriti del rinomato clan, riferendosi al parente aspirante commander in chief e denunciandone la “scarsa capacità di giudizio e la sua tenue relazione con la verità”. E adesso la royal family degli Stati Uniti passa al contrattacco.

Un primo saggio di un impegno più attivo da parte dei Kennedy lo si è visto la scorsa settimana con la loro partecipazione ad un incontro alla Casa Bianca con il presidente. A fare da cornice la celebrazione della festa di San Patrizio. Riportando il gioioso raduno, Nbc News ha confermato che gli eredi del clan che ha dato vita al mito di Camelot si adopereranno in vari modi per supportare il democratico cementando così un’alleanza tra le due famiglie di origini irlandesi.

Per dare fiato all’ex vice di Barack Obama, i Kennedy contano di apparire in tv e di partecipare ai comizi negli Stati dove il figlio di Bob Kennedy è riuscito a registrarsi come candidato. I dem ovviamente intendono sfruttare la cosa. Il presidente “è orgoglioso che membri della famiglia Kennedy servano il loro Paese in questa amministrazione”, fanno sapere compiaciuti dal 1600 di Pennsylvania Avenue.

I timori di Biden

Indici di approvazione per l’operato di Biden in caduta libera. Consensi per il tycoon non scalfiti dai suoi tanti guai giudiziari e dalle sue incendiarie dichiarazioni. Gli uomini della campagna dem temono che la frustrazione nei confronti dei due principali candidati in lizza possa spingere gli americani a votare Robert Kennedy Jr. Un timore che trova riscontri in un sondaggio Reuters secondo il quale il 15% degli elettori registrati voterebbe per il terzo incomodo.

La candidatura del politico indipendente viene presa sul serio da Biden e il Comitato nazionale democratico ha appena annunciato la nomina di un consigliere senior addetto a lavorare ad una strategia per fronteggiare i candidati di partiti terzi. Non a caso la scelta è caduta su Mary Beth Cahill, ex capo di gabinetto del compianto Edward “Ted” Kennedy detto anche il “leone del Senato”. Una decisione che sembra confermare come alla Casa Bianca ritengano che solo la famiglia Kennedy possa fermare uno dei suoi. E per battere invece Trump chissà se il vecchio Joe si affiderà a San Patrizio.

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