Lui è un manager, anzi un Country Manager, occidental-style. Del resto non potrebbe essere altrimenti, considerato il claim , assolutamente europeo, con cui la cinese Omoda, pillar importante del Gruppo Chery, si presenta in Italia. Lui è Allen Jean, un quarantenne affabile, laureato all’Osmania University, oltre dieci anni di esperienza nel mondo delle telecomunicazioni e dell’automotive.
Dottor Jean, dopo l’esordio in Spagna avete scelto l’Italia per entrare nel mercato europeo, c’è un motivo particolare?
“Certo, gli italiani hanno, da sempre, la passione per le auto e posseggono la capacità di distinguere e apprezzare una vettura sia dal punto di vista estetico, sono la patria del design e della creatività, sia dal punto di vista delle prestazioni. Perciò ci presentiamo con questi due prodotti, la Omoda 5 e la Jaecoo J7 convinti della qualità dei veicoli che andiamo a proporre, ma anche ansiosi di conoscere il giudizio e le valutazioni che raccoglieremo nel vostro Paese”
Questo significa che potreste anche pensare di stabilirvi industrialmente e produttivamente in Italia con una vostra factory?
“Stiamo vagliando varie possibilità, diciamo che potrebbe essere anche un’ipotesi da tenere in considerazione ma non posso dirle di più, perché le priorità sono altre al momento, per esempio, appunto, quella di farci conoscere e apprezzare”
Ma per supportare il vostro arrivo in Italia ci vuole una rete di dealers adeguata…
“Abbiamo proprio cominciato da questo fondamentale e siamo orgogliosi di poter affermare che oltre 40 dealers tra cui alcuni dei gruppi più noti in Italia ci hanno dato fiducia e hanno già accolto il nostro marchio su tutto il territorio nazionale”
Resta il fatto che il mercato europeo dell’auto, e a maggior ragione quello italiano, vivono un momento di difficoltà e di disorientamento causato anche da una legislazione non proprio chiarissima in materia…
“Siamo ben consci anche di queste difficoltà e, se la sua domanda tocca anche la problematica della propulsione elettrica, ebbene le rispondo che pensiamo che all’elettrico in Italia e in alcune zone d’Europa debba esserci un approccio graduale, soprattutto più aderente alle esigenze dei clienti”
Una scelta coraggiosa e controtendenza, quindi?
“Possiamo interpretarla così, certamente, ma io la definirei piuttosto una scelta in linea con la situazione attuale del mercato, che non può e non deve precludere alcuna scelta al consumatore, né, tanto meno, imporle.
Questo anche il motivo per cui, alla Omoda 5 con un motore endotermico si affianca la versione EV elettrica da 204 CV e batteria da 62 kWh e un’autonomia di oltre 400 km in linea con i potenziali concorrenti”.