“Ha lo sguardo inquietante”. E Meloni nasconde il viso nella giacca | Video

Il gioco sporco russo sulle foto di Giorgia

Alla Camera dei deputati si è arrivati a dire che il presidente del Consiglio ha lo sguardo “inquietante“. Questo è accaduto nella giornata di mercoledì 20 marzo durante le repliche alle comunicazioni di Giorgia Meloni in parlamento. È stato Angelo Bonelli, deputato di Avs, a rivolgersi in questo modo al premier che, di tutta risposta, invece di offendersi e reagire in maniera malmostosa, come avrebbero fatto molti altri presenti in quell’Aula, ha deciso di praticare l’ironia.

Pensiamo che lei debba delle scuse alla Cgil e all’Unione degli Studenti Universitari Italiani, perché la sua affermazione di dire che queste due realtà così importanti hanno lavorato contro l’Italia è falsa“, ha dichiarato Bonelli, facendo riferimento a quanto detto poco prima da Meloni. Il premier, infatti, parlando del Pnrr, ha rivelato in aula di essersi ritrovata “con una lettera dell’Unione degli studenti della Cgil alla von der Leyen per dire che l’obiettivo degli studentati l’Italia non lo aveva raggiunto e, forse, di prendere come ipotesi la possibilità di non pagare la terza rata“. Un atteggiamento non costruttivo, ha proseguito Meloni, “in una Nazione che deve remare dalla stessa parte, lavorare perché l’Ue non paghi la terza rata del Pnrr per dire poi che il governo non è capace a farsi pagare le rate del Pnrr. In ogni caso le cose non stanno andando come qualcuno sperava, siamo la prima nazione in Europa nella realizzazione del Pnrr“.

Parole che hanno evidentemente infastidito il deputato di Avs che, dopo aver chiesto le scuse, ha dichiarato che “quella lettera che lei ha citato segnalava all’Ue che quei posti letto erano già stai realizzati e non si poteva chiedere soldi all’Ue per una cosa già fatta“. Bonelli ha ribattuto al premier su un tema diverso rispetto a quello portato da Meloni e, davanti allo stupore del premier per quella contestazione fuori target, il deputato ha attaccato: “Non mi guardi con quello sguardo inquietante, sbagliare capita, glielo dico sorridendo, abbia un po’ di senso dell’ironia visto che ce lo chiede sempre lei“.

Di tutta risposta, il presidente del Consiglio che poco prima era stato ripreso dagli stessi per aver utilizzato in parlamento la parola “ragazzi” e non “onorevoli colleghi” per rivolgersi ai presenti, ha coperto il suo volto con la giacca. Prima ha allargato le braccia in segno di incredulità verso i banchi del governo e della maggioranza, poi ha nascosto il volto affinché il suo sguardo non turbasse ulteriormente l’onorevole Bonelli.

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