Armi e munizioni scarseggiano in Ucraina e la Russia sembra aver guadagnato un vantaggio in termini di sforzi produttivi. Per questo motivo e per ribaltare le sorti di un conflitto in cui Mosca rischia di vincere, gli alleati della coalizione occidentale stanno premendo sul Regno Unito per adoperare sul campo una nuova tipologia di armamenti che potrebbe rappresentare una svolta non solo per la guerra nell’Europa orientale ma per tutti gli scontri militari del futuro.
Si tratta delle armi laser DragonFire testate da Londra poche settimane fa. Il ministero della Difesa di Sua Maestà ha appena declassificato e pubblicato un breve video che mostra in azione tale tecnologia e, presentando il filmato, il ministro Grant Shapps ha esaltato la sua capacità di distruggere “gli obiettivi alla velocità della luce”.
Il test condotto con successo dal Regno Unito al largo della Scozia ha permesso di sperimentare l’arma laser ad energia diretta ad alta potenza (Laser directed energy weapon – Ldew) contro obiettivi aerei. Il micidiale fascio di luce è stato in grado di neutralizzare droni provenienti da diverse posizioni e a distanza di miglia. Riportando i risultati raggiunti la Bbc ha evidenziato che si tratti di un’arma così precisa da poter colpire una moneta da una sterlina lontana un chilometro.
Il costo esiguo dei raggi laser – si stima una spesa operativa per un singolo utilizzo inferiore alle 10 sterline – renderebbe questa tecnologia particolarmente utile in un conflitto caratterizzato da costi umani e produttivi sempre più alti. Essa potrebbe ad esempio permettere di abbattere i velivoli senza pilota russi senza fare ricorso a dispendiosi sistemi missilistici. Un risultato notevole considerato che Mosca intenderebbe saturare e accecare la difesa aerea di Kiev lanciando attacchi di droni kamikaze poco costosi.
Proprio i costi estremamente ridotti associati ai laser avrebbero generato discussioni dietro le quinte tra gli alleati per accelerare l’introduzione di quest’arma nel conflitto contro la Russia. “Siamo pronti a testarlo in Ucraina”, ha dichiarato il parlamentare ucraino Oleksiy Goncharenko mentre un ex consigliere del ministero degli Interni di Kiev, Anton Gerashchenko, ha affermato in un post sul social X che il suo Paese “è pronto a ricevere e a testare” l’operatività dei raggi DragonFire “in condizioni di combattimento”.
Come sottolineato dagli analisti e dallo stesso governo inglese, l’economicità dei DragonFire rappresenta un vero e proprio game changer: essi infatti farebbero risparmiare centinaia di migliaia di dollari, se non milioni, spesi oggi invece per sofisticati sistemi difensivi ed intercettori. Londra però ha ribadito che le armi laser non sono operative essendo ancora in una fase di ricerca e sviluppo e pertanto non sarebbe previsto un loro impiego in tempi brevi nell’Europa orientale. Sempre che la pressione al fronte non si faccia insostenibile.