La punizione non sia eccessiva: questa la richiesta di Ignazio La Russa a proposito dello studente del liceo Righi di Roma protagonista del brutto gesto nell’aula del Senato contro Giorgia Meloni. Al momento dei saluti del presidente di Palazzo Madama alla sua classe, il giovane ha mimato una pistola con la mano nei confronti del presidente del Consiglio presente in aula. La preside dell’istituto capitolino, Cinzia Giacomobono, ha annunciato provvedimenti disciplinari nei confronti del sedicenne, ma l’esponente di Fratelli d’Italia ha spezzato una lancia in suo favore.
La Russa ha letto in aula la lettera di scuse arrivata dal liceo Righi: “Signor Presidente del Senato, Signora Presidente del Consiglio, Questore Anziano Senatore Nastri, ho appreso dalle insegnanti del gravissimo episodio avvenuto oggi durante la visita in Senato di una classe dell’istituto da me diretto. Come corpo docente siamo colpiti e addolorati dall’episodio, che contrasta con il nostro impegno quotidiano per trasmettere ai ragazzi i valori del dialogo, del confronto democratico e della tolleranza verso tutte le opinioni”. Come anticipato, la dirigente ha confermato che il comportamento dello studente verrà punito con la severità che merita, coinvolgendo anche la sua famiglia: “Mi scuso insieme ai docenti accompagnatori e ai ragazzi per quanto accaduto, che costituirà occasione di un approfondimento nel consiglio di classe e di una riflessione con i ragazzi”. Poi La Russa ha tenuto a mandare un messaggio.
Subito dopo aver letto la missiva della dirigente dell’istituto romano, il presidente del Senato ha lanciato un appello: “Spezzo una lancia affinchè non ci sia una eccessiva punizione. È sufficiente quello che abbiamo visto qui”. Un messaggio per distendere gli animi, che ribadisce la priorità della sanzione nei confronti degli studenti: educare, imparare la lezione, far sì che non un determinato fatto non si ripeta. Quanto accaduto nelle ultime ore rappresenta un messaggio già denso di significati, inutile optare per soluzioni draconiane.