Era affetto da una forma di carcinoma a un ginocchio, ma i medici che si sono occupati di lui non hanno effettuato in tempo la giusta diagnosi, scambiando il tumore per una banale contusione. Il riconoscimento della malattia è pertanto avvenuto quando ormai era troppo tardi e Carmine è morto alla tenera età di 13 anni. Un dolore straziante per la sua famiglia, che adesso pretende risposte.
La tragica storia
Protagonista di questa drammatica vicenda è Carmine P., un ragazzino di Napoli. Carmine è morto lo scorso 23 dicembre 2023 a causa di un sarcoma osseo al ginocchio. Un tumore che i medici avrebbero dovuto riconoscere subito per agire tempestivamente, e che invece ha avuto tutto il tempo di progredire fino al tragico esito. Sul caso la procura della Repubblica di Macerata ha aperto un’inchiesta per avere un quadro più chiaro della situazione. Secondo gli inquirenti, il decesso protrebbe essere stato determinato da un ritardo delle cure.
Secondo quanto ricostruito, Carmine soffriva da tempo di dolori al ginocchio. Dolori troppo forti per un ragazzino così giovane. Caduto mentre si trovava a scuola, era stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Capua per essere visitato. Era il 2022 e il tumore non venne riconosciuto. Per i medici, racconta la famiglia dell’adolescente, il gonfiore che interessava l’articolazione era dovuto a un versamento. Sarebbe stato il medico di base della famiglia, in un secondo momento, ad accorgersi della gravità del problema. Il giovane paziente non aveva una contusione, bensì un carcinoma osseo. Da qui la tempestiva corsa a una struttura ospedaliera di Roma per essere operato, ma ormai era tardi. Il tumore era progredito.
Carmine è morto lo scorso dicembre in un ospedale di Civitanova Marche, dove era stato trasferito a novembre per ulteriori accertamenti.
L’inchiesta
Ed è proprio la procura della Repubblica di Macerata che ha aperto un’inchiesta per ricostruire tutte le fasi di questa drammatica vicenda e risalire a eventuali responsabilità. Le accuse nei confronti dei cinque medici che hanno assistito il ragazzo sono pesantissime: secondo gli inquirenti, il tardivo riconoscimento del carcinoma, con conseguente ritardo della terapia, avrebbe portato al drammatico esito.
La famiglia di Carmine è assistita dallo Studio Associati Maior che sta portando avanti la battaglia. “La nostra azione legale sta iniziando a produrre i suoi primi risultati, con diverse persone indagate per omicidio colposo e falsificazione di cartella clinica. La Procura di Macerata sta conducendo un’indagine scrupolosa e approfondita. Attendiamo con fiducia gli esiti delle indagini“, hanno fatto sapere gli avvocati, come riportato da FanPage.
La disperazione della mamma
Distrutta Imma, la madre del ragazzino. La donna ha affidato le sue emozioni alle pagine dei social. “Ciao Carmine, figlio mio, sei stato il figlio più speciale che una madre potesse desiderare. I giorni vanno avanti, il tempo scorre, il mondo va avanti, ognuno ha la sua vita, ma io che sono tua madre non accetto la tua morte. Ho deciso di rendere pubblica la nostra storia in tua memoria per far si che ad altri bambini non venga fatto del male come lo hanno fatto a te, ma alcune persone non lo hanno ancora capito, continuano a farci del male, ma un giorno se la vedranno con Dio figlio mio“, ha scritto in un commovente post.