La situazione al confine settentrionale tra la Federazione e l’Ucraina resta incandescente. I partigiani russi pro-Kiev del Battaglione siberiano e del Corpo volontario (Rdk) hanno reso noto su Telegram di aver conquistato il villaggio di Kozinka, nella regione di di Belgorod.
“Continua l’operazione speciale limitata delle forze volontarie sul territorio della Federazione Russa. Bandiere del Battaglione siberiano e dell’Rdk nel villaggio di Kozinka della Federazione Russa”, si legge nel messaggio. Il 12 marzo, le stesse unità e la legione “Libertà della Russia” hanno annunciato di aver preso il controllo dell’insediamento di Tyotkino, mentre domenica 17, l’ultimo giorno delle elezioni presidenziali che hanno visto la riconferma al Cremlino di Vladimir Putin, i battaglioni filo-ucraini hanno dichiarato di aver occupato Gorkovsky, sempre nell’oblast’ di Belgorod.
Nell’ultima settimana, Mosca ha confermato più volte i tentativi di penetrazione nel suo territorio dei gruppi partigiani, definendoli “formazioni terroristiche” e sottolineando come ogni attacco sia stato respinto con gravi perdite tra le fila dei combattenti pro-Kiev. Media internazionali hanno riportato le notizie, compresi video di scontri a fuoco tra i militari allineati con il Paese invaso e le forze russe, ma non hanno potuto verificare in modo indipendente le dichiarazioni sulle conquiste dei villaggi. In particolare per quanto riguarda Tyoktino, il ministero della Difesa di Mosca ha riferito di un attacco avvenuto giovedì 14 marzo, durante il quale sarebbero rimasti uccisi quasi 200 uomini dei corpi volontari. Una versione, questa, che contrasta con le affermazioni secondo cui l’insediamento sarebbe stato conquistato due giorni prima.
Assalti del genere sono comunque un problema per il Cremlino. Lunedì 18 marzo, il portavoce di Putin Dmitri Peskov ha riferito che il presidente ha sollevato la possibilità della creazione di una zona cuscinetto, per mettere le regioni russe fuori dalla portata del fuoco nemico. “Sullo sfondo degli attacchi dei droni e del bombardamento del nostro territorio: strutture pubbliche, edifici residenziali, devono essere prese misure per mettere in sicurezza questi territori”, ha dichiarato diplomatico di Mosca. “La sicurezza può essere garantita solo creando una sorta di zona cuscinetto, in modo che i mezzi che il nemico usa per colpirci siano fuori portata”. Affermazioni, queste, che potrebbero preludere a nuove operazioni delle truppe russe nel nord dell’Ucraina. Se lo zar dovesse ordinare una nuova mobilitazione, avrebbe personale sufficiente a premere anche su questo fronte.