Scene dal far-West nei pressi della stazione di Santa Maria Novella a Firenze, dove un 26enne italiano è stato brutalmente aggredito da un 31enne gambiano appena fuori da un fastfood, davanti a numerose persone che non sono intervenute. Probabilmente, la paura che da un momento all’altro lo straniero estraesse un coltello è stata più forte di qualunque istinto: sono troppi i racconti affidati alle cronache che terminano nel sangue. Ma qualcuno ha ripreso quei momenti di follia, condividendo poi sui social le immagini che mostrano tutta la violenza di quel mezzo minuto di terrore vissuto dal giovane che, probabilmente, si trovava solo a passare di lì per caso.
Le immagini parlano chiaro: all’improvviso lo straniero ha colpito al volto la sua vittima, atterrandola. Il 26enne non ha opposto alcuna resistenza, temendo che la reazione del gambiano potesse essere ancora più violenta. È rimasto fermo, immobile, a pancia in giù, mentre l’uomo gli frugava nelle tasche in cerca dello smartphone e del portafoglio. Una volta trovato ciò che voleva, è andato via con passo lento, indisturbato dai presenti, compresi alcuni rider che hanno assistito a tutta la scena a pochi metri di distanza, mentre aspettavano che venisse loro consegnato l’ordine. Quel che colpisce maggiormente, non è la paura di intervenire durante l’aggressione, che può essere giustificata dal timore di essere a propria volta aggrediti. A lasciare impietriti è che, dalle immagini che sono state pubblicate sui social, nessuno si avvicina al ragazzo per offrirgli aiuto e soccorrerlo, anche quando ormai l’aggressore è lontano.
Il 26enne, come si vede in quei pochi secondi di immagini, quando lo straniero se ne va cerca di rialzarsi ma, evidentemente, stordito dai colpi ricevuti e dalla paura, non riesce a rimettersi in piedi e si accascia nuovamente sulle sue gambe, nell’indifferenza di molti. Non è dato sapere se, successivamente, qualcuno gli si sia avvicinato per fornirgli aiuto. La polizia ha rintracciato il gambiano solo alcune ore dopo, poco distante dal luogo dell’aggressione. Un comportamento assolutamente non curante il suo, che evidenzia la consapevolezza dell’impunibilità. E, infatti, benché gli agenti siano riusciti a intercettarlo e fermarlo, non hanno potuto fare altro che denunciarlo a piede libero, in quanto non è stato colto in flagranza di reato. L’area attorno alla stazione di Firenze si sta dimostrando ogni giorno di più una terra di nessuno, al pari delle altre grandi stazioni italiane come Milano Centrale e Roma Termini.