“Mi avete tolto 50 anni”. Polemica sulla Barbie dedicata a Camilla

“Mi avete tolto 50 anni”. Polemica sulla Barbie dedicata a Camilla

Lo scorso 12 marzo, in occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale della Donna, la regina Camilla ha ospitato a Buckingham Palace un ricevimento in onore della Women of the World Foundation (Wow), che ha concluso il suo Girls Festival Bus Tour proprio a corte. L’associazione ha fatto un dono speciale alla sovrana: una Barbie con le sue fattezze creata dalla Mattel. Sua Maestà ha scherzato su un dettaglio che non è passato inosservato neppure sui social, dove è scoppiata la polemica.

Una Barbie per Camilla

Ora anche Camilla ha una Barbie a sua immagine e somiglianza. A fare questo simpatico dono alla Regina è stata l’associazione di cui è presidente onoraria, la Women of the World Foundation (Wow). Durante un ricevimento a Buckingham Palace, alla presenza di celebrità come Helen Mirren, Melanie Brown e teste coronate come Mathilde del Belgio, Camilla ha potuto vedere per la prima volta la creazione che le ha dedicato la Mattel.

La Barbie indossa lo stesso outfit sfoggiato dalla Regina per l’evento, ovvero la mantellina nera di Amanda Wakeley e l’abito blu di Fiona Clare. A tal proposito Sarah Allen, responsabile per le pubbliche relazioni della Mattel, ha rivelato di aver prima contattato il Palazzo per assicurarsi che la sovrana fosse “felice di ricevere” la bambola. Poi ha chiesto allo staff di corte come si sarebbe vestita Camilla al ricevimento, in modo da poter creare una Barbie il più possibile somigliante all’originale in carne e ossa e se ci fossero particolari richieste in merito.

Addirittura è stato anche replicato il Vintage Alhambra Bracelet, il bracciale blu e oro di Van Cleef da 4.800 sterline. La Barbie è quasi identica alla Regina. Manca solo un dettaglio di non poco conto: le rughe. La bambola, infatti, appare molto più giovane, con il volto fresco e levigato. La Regina ci ha scherzato su, dicendo: “Davvero grazie mille. È geniale. Mi avete tolto 50 anni. Dovremmo avere tutti una Barbie”.

Il parere dei social

Gli utenti dei social non sono stati così benevoli, come ha riportato Harper’s Bazaar Arabia. Molti hanno polemizzato proprio sul particolare del volto un po’ troppo giovane, sostenendo che, forse, la società fatica ancora a considerare l’età più avanzata come una fase assolutamente normale e ovvia della vita. Le rughe avrebbero reso la Barbie Camilla più vera, autentica, realistica. Altri considerano la moglie di Carlo III immeritevole di un simile onore che, al contrario, dovrebbe essere tributato a personaggi che abbiano davvero cambiato il mondo con le loro idee e le loro azioni.

Un utente, insistendo ancora sulla rivalità tra Camilla e Diana, ha scritto: “Che ne dite di cancellare questa cosa e lavorare a una bambola tributo dedicata a Lady Diana?…Un’eroina attuale che le bambine possano ammirare. O anche una regina Elisabetta da ragazza”. Un secondo utente ha scritto, senza giri di parole: “La Barbie ha bisogno di un po’ più di rughe”. Un altro ha aggiunto: “Siete matti? [Camilla] è l’opposto dei valori di Barbie”. Un altro ancora: “Cancellate! Abbiamo così tante donne incredibili a cui potete fare questo onore. Avete fatto un grande errore”.

Prima di Camilla anche la regina Elisabetta ebbe una Barbie personale per celebrare i suoi 96 anni e il Giubileo di Platino per i 70 anni sul trono. La bambola indossava un abito color avorio, una tiara molto simile a quella che la sovrana defunta indossò per il matrimonio con il principe Filippo. Il ricevimento e il regalo creato dalla Mattel hanno dato la possibilità a Camilla di fare un discorso sulla lotta per l’emancipazione delle donne, ricordando un aneddoto accaduto nel maggio 1914, come riporta il People, quando due suffragette lanciarono pietre contro Buckingham Palace, rompendo alcune le vetrate di alcune finestre.

La Regina Mary, moglie di Giorgio V, avrebbe ordinato di raccogliere e tenere quelle pietre: “Credo rappresentassero la speranza per le donne che le gettavano, la speranza che, nel futuro, non sarebbero state vittime della loro storia, né delle forze sociali ed economiche schierate contro l’uguaglianza di genere. Soprattutto rappresentavano la speranza che ciò fosse possibile…Oggi, 110 anni dopo, siete state invitate a Buckingham Palace perché anche voi rappresentate la speranza per le donne nel presente e nel futuro”.

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