Donatella Di Cesare la chiama “intimidazione squadrista“. È la protesta silenziosa di un gruppo di militanti di Forza Italia giovani che, senza minacce e senza slogan, ha interrotto la lezione della professoressa all’università La Sapienza di Roma come protesta al post della docente di alcuni giorni fa sul post da lei dedicato alla morte dell’ex Br Barbara Balzerani. Un’azione che, con ben altri modi, viene regolarmente compiuta dai collettivi di sinistra quando nella stessa università ci sono interventi a loro non graditi, come quello di David Parenzo.
“Intimidazione squadrista di militanti di Forza Italia Giovani, esterni all’università, durante il mio corso di Filosofia su Walter Benjamin alla Sapienza. È la seconda volta che le lezioni vengono interrotte. Non mi viene consentito di svolgere il mio insegnamento, così come viene violato il diritto degli studenti. Non una pagliacciata, ma una violenta azione di squadrismo“, scrive Di Cesare, che non ha avuto alcuna reazione in altre occasioni. I militanti di Forza Italia, di cui tutto si può dire tranne che sia un partito “squadrista”, hanno esposto le foto delle vittime delle Br e uno striscione con scritto: “Forza Italia ricorda“.
Tutto questo è avvenuto nel silenzio più assoluto, come si evince anche dal video pubblicato dalla stessa docente sui suoi profili social. Gli stessi attivisti di Forza Italia lo definiscono come un “flash-mob silenzioso“, “una protesta silenziosa e pacifica ma con un forte significato simbolico“. Gli attivisti hanno mostrato le immagini di Aldo Moro e degli uomini della sua scorta: Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino. Quindi, quelle dei professori de La Sapienza, Vittorio Bachelet ed Ezio Tarantelli. Infine, anche l’immagine dell’ex sindaco di Firenze, Lando Conti, ucciso in un’azione delle Brigate Rosse rivendicata dalla stessa Balzerani dal carcere.
Comprensibile il disappunto di Di Cesare nel vedere interrotta una sua lezione, ma da qui a definire come “violenta azione di squadrismo” una protesta silenziosa e pacifica, che ha avuto il solo scopo di mostrare quello che hanno causato le Brigate rosse, ce ne vuole. Una protesta che voleva dimostrare la barbarie di chi ha insanguinato l’Italia tra gli anni Settanta e Ottanta, compresa Barbara Balzerani, che la stessa professoressa ha salutato così: “Con malinconia un addio alla compagna Luna“. Probabilmente, Di Cesare ha cercato di cogliere l’occasione per ammantarsi col velo della vittima dopo le proteste per le sue parole, ma la strumentalizzazione di una protesta portata avanti in modo civile non è il modo migliore. La Sapienza stessa fa sapere che la lezione della professoressa Di Cesare dopo le contestazioni “si è svolta regolarmente“, smentendo di fatto la ricostruzione della docente sulla violazione del diritto allo studio. Quello che, invece, viene violato a causa delle occupazioni.
“Torni nel mondo reale che non è né quello di stampo marxista né quello di colore rosso che sembrerebbe prediligere. I ragazzi del Coordinamento romano di Forza Italia Giovani ieri hanno organizzato una contestazione silenziosa e pacifica, prima dell’inizio della sua lezione“, ha commentato Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia. “Forse la professoressa si è sentita infastidita da chi, coraggiosamente, le ha ricordato gli innocenti uccisi per mano di chi lei stessa ha ricordato con affetto. Quindi nessuna intimidazione squadrista e nessuna violenza“, ha proseguito. “Quella di Forza Italia è stata una manifestazione pacifica che non ha interrotto alcuna lezione. La professoressa Di Cesare dimostra di non saper distinguere un gesto evocativo da un’azione squadrista. L’unica violenza era quella subita dalle tante vittime mostrate in aula per mano delle Br“, ha aggiunto Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia.
“Una protesta educata e corretta, rispettosa del luogo e del contesto. I ragazzi si sono limitati ad entrare in Aula, nel dipartimento di Filosofia de La Sapienza, mostrando le immagini degli uomini uccisi dalle Brigate Rosse durante gli anni di piombo. Nulla che impedisse il regolare svolgimento della lezione, come ha confermato anche la preside della Facoltà. Non si capisce, quindi, di quale squadrismo parli la professoressa“, ha fato eco Stefano Benigni, vicesegretario nazionale di Forza Italia e segretario nazionale del movimento giovanile azzurro.