“Es un cagón el chileno”, questa la frase di Antoine Griezmann rivolta all’indirizzo di Alexis Sanchez, durante la lotteria dei rigori tra Atletico Madrid e Inter, ritorno degli ottavi di finale di Champions League, che ha visto l’eliminazione dei nerazzurri.
“Le Petit Diable”, sostituito nei supplementari da Saul Niguez, è stato pizzicato da una telecamera di Movistar Plus mentre si rivolgeva al compagno Rodrigo De Paul, con lui in panchina. Un’espressione che non ha bisogno di traduzioni quella dell’attaccante francese verso il “Niño Maravilla”, additato come un fifone. Di sicuro poco sportiva, ma probabilmente dettata dalla tensione del momento.
Pur senza tornare sull’episodio, in conferenza stampa Griezmann ha spiegato di aver vissuto con grande stress i calci di rigore, che gli hanno riportato alla mente il doloroso ricordo della sconfitta della Francia contro l’Argentina nella finale dei Mondiali in Qatar. “Ero nervoso – ha detto il francese – l’ultima volta ai rigori era stata la finale della Coppa del Mondo e abbiamo perso. Ma ho avuto fiducia nei miei compagni e oltre a questo abbiamo un portiere incredibile”.
Griezmann diciendo “es un cagon el chileno, un cagon” después de que Alexis Sánchez fallara el penalti.
Lo dice el mismo tipo que tiro un penalti al larguero en una final de Champions League. pic.twitter.com/4ltAfZMIsj— Royston Drenthe (@Fp9zz) March 13, 2024
Autore di una prestazione straordinaria, l’attaccante francese è stato, insieme al neo entrato Depay, uno dei trascinatori della squadra di Simeone. Non solo segnando il gol del pareggio che ha rimesso subito in partita i Colchoneros, dopo l’iniziale svantaggio siglato da Dimarco, ma facendo ammattire la retroguardia interista con l’imprevedibilità dei suoi movimenti. Insomma se il Cholo non ci rinuncia mai, nella partita di ieri si è capito ancora una volta il perché.
Di contro Sanchez, protagonista sfortunato della serata, è entrato nel primo tempo supplementare al posto di Thuram. Una mossa quella di Inzaghi dettata dall’esigenza di dare brillantezza e nuove forze all’attacco. Nei pochi minuti giocati il cileno, nella nuova veste di rifinitore, prova a creare gioco per i compagni di squadra. L’epilogo ai calci di rigore è però ormai ineluttabile.
Il “Niño Maravilla” si presenta sul dischetto per secondo dopo Calhanoglu. Non proprio uno specialista, nonostante avesse segnato su rigore pochi giorni fa contro il Genoa. Uno score di 10 realizzati su 20 calciati, praticamente il 50%. Il cileno sceglie una conclusione centrale e non irresistibile. Oblak, che ha scelto di tuffarsi sulla propria destra, riesce ad intercettare il tiro. Poi in sequenza, Klaassen incrocia a destra e si fa parare il tiro, Acerbi sceglie la soluzione centrale e segna. Infine Lautaro Martinez spara alto consegnando la qualificazione e lasciando ai nerazzurri solo tanti rimpianti.