Problemi di campo, ma chi se ne frega di Kate e Renzi: quindi, oggi…

Elly Schlein presa a randellate, il "miracolo" di Renzi e Ilaria Salis: quindi, oggi...

– In Abruzzo vince il centrodestra. Di più: la sinistra, che Repubblica e soci davano in rimonta tanto da impensierire il governo, in realtà ha preso una scoppola mica da poco. Se in Sardegna ha vinto per 1500 risicate schede, peraltro trovandosi sotto nel voto di lista, qui la distanza Marsilio-D’Amico è di oltre 7 punti percentuali, peraltro dopo 5 anni di governo in una Regione mai riconquistata dal governatore uscente. Una mezza Caporetto.

– Se non c’è stato un “effetto Sardegna”, e non c’è stato, sappiate che non esiste neanche “l’effetto Abruzzo”. Gli elettori votano alle amministrative più per ragioni locali che con motivazioni nazionali. Piano con l’entusiasmo.

L’Ohio d’Italia ha mancato l’appuntamento: il tentativo, legittimo per carità, di sfruttare l’onda sarda per rifilare due sconfitte consecutive a Meloni s’è polverizzato di fronte alla realtà dei fatti abruzzesi. Non solo in un amen è svanita quell’euforia sarda che tanto aveva galvanizzato Conte e Schlein, ma sono venuti giù i castelli di carta comunicativi costruiti in questi giorni. Ecco quali:

1) Il centrodestra non è in affanno, semmai in Sardegna ha solo sbagliato candidato, suicidandosi politicamente;

2) Definire la vittoria della sinistra sull’isola come una “risposta democratica ai manganelli” è stata una scemenza, a meno che non si voglia sostenere che allora in Abruzzo amano bastonare gli studenti;

3) La Todde s’è spesa per l’Abruzzo manco fosse la nuova profetessa, e ha preso una scoppola.

4) Il M5S raccoglie un modesto 7%, contro il 19,74% del 2019, un dato troppo basso soprattutto se si considera che anche in Sardegna il Movimento ha perso terreno in termini di voti assoluti.

5) In Abruzzo abbiamo visto per la prima volta all’opera il vero e proprio “campo largo”, che va da Calenda alla sinistra radicale, e non è andata affatto bene (ha preso meno della somma di M5S e sinistra quando si presentarono separati cinque anni fa). A mancare sono proprio i voti di grillini e calendiani, i quali evidentemente non sono convinti gli uni dell’alleanza con gli altri. Non solo a livello nazionale ma anche locale.

– Il vero problema del Campo largo si chiama “leader”. Il centrosinistra di Prodi era riuscito a vincere due volte le elezioni perché tutti i partiti che componevano l’Armata Brancaleone riconoscevano la leadership del Professore. Qui Conte e Schlein mal si sopportano, troppo si somigliano e soprattutto fanno a gara per guidare il cavallo da corsa. Per questo non trovano sintesi.

Antonio Tajani ha fatto un ottimo lavoro, gli va riconosciuto. In Sardegna Forza Italia ha retto attestandosi al 6,3%. Stesso discorso in Abruzzo, dove è riuscito addirittura a salire al 13,4% dal 9,1% di qualche anno fa. Il tutto superando la Lega di Salvini. Scontato? No, perché nel frattempo è venuto a mancare Silvio Berlusconi che delle elezioni è sempre stato il motore. Vedremo come andranno le Europee (“obiettivo superare il 10%”) ma una cosa è certa: tanto di cappello ha chi ha evitato il tracollo di un partito dato per morto.

– “Non importa quanto il campo sia largo, ma quanto sia coeso”. Mi pare l’analisi migliore sulla situazione politica attuale. Cit: Giorgia Meloni.

Matteo Renzi è il più bravo e il più bello. Se lo dice da solo, spesso. Ed ha ragione a silurare Ursula von der Leyen e le sue politiche europee. Ma ad un signore che racimola il 3% dei voti se va bene, un po’ di umiltà in più non farebbe male.

– Secondo la Polonia, il personale Nato sarebbe già operativo sul campo in Ucraina. Se fosse vero, non stupirebbe. Sorprende piuttosto che un Paese dell’Alleanza lo ammetta, regalando di fatto a Putin una secchiata di propaganda a basso prezzo con cui fare proseliti in casa sua ma anche in Europa.

– Il Caso Consip ve lo ricordate? Inchieste, titoli di giornale, scandali immensi. Oggi il Tribunale di Roma ha assolto Alfredo Romeo da tutte le contestazioni (come già accaduto in altri procedimenti) e pure Tiziano Renzi, il babbo di Matteo. Il quale magari non sarà un santo, ma evidentemente neppure il diavolo come è stato invece dipinto. Beato il giorno in cui l’Italia riscoprirà un po’ di cultura giuridica e la smetterà di giudicare le persone dalle indagini anziché dalle sentenze.

– Questa notizia è meravigliosa. Nel gennaio del 2014 sopra il Pacifico una meteora entra nell’atmosfera terrestre e una stazione sismica dell’isola Manus in Papua Nuova Guinea registra alcune vibrazioni. Gli scienziati fanno 2 + 2 e molti anni dopo una spedizione estrae dei frammenti dall’Oceano e li definisce di origine “tecnologica extraterrestre” e, dunque, aliena. Roba da fare paura ad ET-ti-telefono-casa. Piccolo problema: in realtà le “vibrazioni” registrate dalla stazione sismica non erano onde sonore provenienti dalla palla di fuoco meteoritica bensì erano state prodotte da un camion. Un banale camion. “Qualsiasi cosa sia stata trovata sul fondo del mare non è assolutamente correlata a questa meteora – hanno detto i ricercatori – indipendentemente dal fatto che si tratti di una roccia spaziale naturale o di un pezzo di nave spaziale aliena, anche se sospettiamo fortemente che non si tratti di alieni”. Magia.

– Il Papa sull’Ucraina ha commesso un errore comunicativo, come spesso gli accade quando parla a braccio. A Kiev non va chiesto di “alzare bandiera bianca” e di trovare il “coraggio della resa”, bensì solo di fare un bagno di realismo. Cioè di rendersi conto che, forse, riconquistare Crimea e Donbass è impossibile e che tutte le guerre prima o poi finiscono con un armistizio. Pss: sbagliano gli Usa ad affermare che “la pace dipende da Mosca”. La pace dipende da tutte le forze in campo. Stati Uniti compresi.

Repubblica si scandalizza se il Fisco permette al contribuente di regolarizzare la sua posizione in 10 anni e per il fatto che le cartelle non riscosse finiranno nel cestino dopo cinque anni. Un regalo agli evasori? Balle. Primo, perché la rateizzazione riguarda chi attesta una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà” (e comunque alla fine le paga le tasse: se le rateizza, che problemi vi dà?). Secondo, perché nessuno “cancella” i debiti dopo cinque anni, bensì l’Agenzia delle Entrate potrà riaffidare la cartella (es: una multa) all’ente creditore (es: il Comune), il quale potrà cercare in altri modi di recuperare il credito. Sappiate che il cassetto del Fisco ha in pancia qualcosa come 1.200 miliardi da riscuotere, molti dei quali riferiti a persone morte, nullatenenti o non reperibili. Tenerli lì fa bene al morale dei populisti del Fisco, ma non serve a nulla.

– Se la principessa Kate di Gran Bretagna “ritocca” una fotografia di famiglia non è mica uno scandalo. Ma l’avesse pure fatto un fotografo professionista, poco importa. Tanto è peccato comune a molti. E poi non ha mica tagliuzzato l’immagine per mostrarsi al fianco del Dalai Lama, ha solo corretto qua e là qualche dettaglio. Montarci tutto questo casino mi pare un tantino esagerato.

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