Nel suo discorso sullo stato dell’Unione, davanti al Congresso, il presidente Biden è stato chiaro: “Il mio predecessore è arrivato al potere deciso ad annullare la sentenza Roe vs Wade, ed è a causa sua che è stata annullata”, ha detto riferendosi al fatto che la sentenza che per 50 anni ha garantito il diritto all’aborto è stata rovesciata dai giudici della Corte Suprema. “Infatti si vanta anche di questo – ha aggiunto il presidente – è chiaro però che se qualcuno si vanta di questo annullamento non ha idea della forza delle donne americane”. Biden allude al peso elettorale delle donne alle prossime elezioni di novembre.
Tra gli stati repubblicani che subito si sono mossi dopo la sentenza della Corte Suprema c’è il Texas, che ha annullato il diritto all’aborto a livello nazionale, fissando un divieto dopo la sesta settimana. Il fronte repubblicano è compatto, come si è visto nelle primarie del Gop. Tutti i candidati che hanno corso si sono dichiarati pro-life, ognuno con sfumature diverse. La più “moderata” è parsa Nikki Haley, schierata contro l’interruzione della gravidanza ma aperta al dialogo sul tema della libertà delle donne a poter decidere per la propria salute. Ron DeSantis, invece, nella sua Florida ha fissato lo stop all’aborto dopo la quindicesima settimana.
Come la pensa Trump
Ai propri consiglieri e collaboratori più fidati Trump avrebbe confidato di essere favorevole a un divieto nazionale dell’aborto con tre eccezioni: stupro, incesto o nel caso in cui sia necessario per salvare la vita della madre. L’ex presidente però non ha mai fornito dettagli sul tema. Probabilmente non vuole deludere i conservatori del suo partito, dato che lui è tendenzialmente a favore della scelta “pro life”, ma intenzionato a garantire alcune eccezioni. Di certo dovrà parlarne più avanti, quando la campagna elettorale entrerà nel vivo e anche l’aborto, inevitabilmente, finirà nel fuoco dello scontro politico tra i due sfidanti.
Un tema che divide
Secondo una stima tra luglio 2022 e gennaio 2024 negli stati americani che vietano l’aborto vi sarebbero state decine di migliaia di gravidanze a seguito di stupri, pochissime delle quali interrotte da un aborto legale, anche se le leggi prevedevano alcune eccezioni nei casi di violenze sessuali. Negli stati che hanno irrigidito il divieto su circa 520mila stupri vi sarebbero state 65mila gravidanze, delle quali 5.600 circa legate allo stupro in stati con eccezioni per lo stupro, 59.000 in stati senza alcuna eccezione, di cui 26mila solo in Texas. A ben vedere il tema aborto è trasversale. Salvo gli schieramenti più accesi, è facile trocare elettori di destra favorevoli all’interruzioni di gravidanza, magari con alcuni limiti, e all’opposto sostenitori di Biden contrari, o non così entusiasti. Il tema, com’è facile intuire, riguarda le coscienze e divide gli americani. E non solo.