L’Ucraina si ribella alle parole pronunciate ieri da Papa Francesco su aprire a una “negoziazione” con la Russia per mettere fine alla guerra. Il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, risponde (pur senza citarlo) in questo modo al Pontefice: “In Ucraina nessuno ha la possibilità di arrendersi“. Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ricorda invece al Pontefice – che aveva parlato di “bandiera bianca” – che “la nostra bandiera è gialla e blu. Non alzeremo mai altre bandiere“. Dure critiche anche quelle del presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia: le affermazioni del Papa nel corso dell’intervista rilasciata alla Radio televisione Svizzera sono “sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive“.
Poco dopo la diffusione dell’intervista di Bergoglio, era anche arrivata la precisazione del portavoce del Vaticano, Matteo Bruni: “Il Papa usa il termine bandiera bianca, e risponde riprendendo l’immagine proposta dall’intervistatore, per indicare con essa la cessazione delle ostilità, la tregua raggiunta con il coraggio del negoziato. Altrove nell’intervista, parlando di un’altra situazione di conflitto, ma riferendosi a ogni situazione di guerra, il Papa ha affermato chiaramente: ‘Il negoziato non è mai una resa‘“, sottolineava Bruni. Tutto questo, comunque, non è bastato per arrestare le polemiche che sono poi inevitabilmente giunte dall’Est dell’Europa. “L’Ucraina è ferita ma imbattuta. L’Ucraina è esausta, ma resta in piedi. In Ucraina nessuno ha la possibilità di arrendersi! E tutti quelli che guardano con scetticismo alla nostra capacità di stare in piedi, diciamo: venite in Ucraina e vedrete!“, aveva aggiunto il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk.
Sulla stessa falsariga la posizione dell’ambasciata ucraina presso la Santa Sede: “È molto importante essere coerenti! Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo? Quindi la lezione è solo una – aggiunge il profilo social dell’ambasciata -: se vogliamo finire la guerra, dobbiamo fare di tutto per uccidere il Dragone!“. Kuleba, dopo le parole del Papa scrive un post su X: “La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere“, ha affermato il ministro degli Esteri ucraino facendo riferimento alla “bandiera bianca” citata dal Papa. “Ringraziamo Sua Santità Papa Francesco – ha aggiunto – per le sue costanti preghiere per la pace, e continuiamo a sperare che dopo due anni di guerra devastante nel cuore dell’Europa, il Pontefice trovi l’opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina per sostenere oltre un milione di ucraini cattolici, oltre cinque milioni di greco-cattolici, tutti cristiani e tutti ucraini“.