Dossieraggio, Meloni indica la strada: “Parlamento approvi le norme al più presto”

Dossieraggio, Meloni indica la strada: "Parlamento approvi le norme al più presto"

Per lo scandalo dossieraggio il ministro Carlo Nordio ha invocato una commissione parlamentare d’inchiesta, Giorgia Meloni chiede celerità. Il primo ministro ha già stigmatizzato quanto emerso dalle indagini della Procura di Perugia, ma in un intervento a margine della visita alla Fiera Ortogiardino di Pordenone ha ribadito: “Abbiamo già fatto un intervento sulle banche dati che è nel disegno di legge cyber: se ci fossero già state queste norme sarebbe stato più difficile fare quello che abbiamo scoperto, anche in termini di pene la risposta sarebbe stata più significativa”. Sul punto ha aggiunto:“Quello che posso fare è auspicare che il Parlamento approvi prima possibile il ddl perché a questo punto sono norme che ancora di più diventano molto molto urgenti”.

La priorità è fare chiarezza su un sistema preoccupante, con la violazione del diritto alla privacy di centinaia di italiani, nonché di molti ministri del governo Meloni. Il presidente del Consiglio ha ribadito che bisogna andare fino in fondo e non è sufficiente sapere chi sono i funzionari che violavano le banche dati riservate: bisogna soprattutto sapere chi sono i mandanti e quali sono gli interessi che si nascondono dietro questo dossieraggio. Ospite ieri del programma tv “Dritto e rovescio” (Rete 4) Meloni ha ricordato come alcuni funzionari – pagati con i soldi dei cittadini italiani – abbiano utilizzato le banche dati per combattere la mafia “per passare informazioni sensibili su politici considerati non amici ad alcuni giornali, particolarmente al giornale di De Benedetti, tessera numero uno del Pd, e anche alcune all’attuale responsabile della comunicazione del Pd per lanciare campagne di fango particolarmente su politici ma non solo che sono considerati avversari”.

Meloni ha denunciato un sistema simile a quello impiegato nei regimi per cercare di gettare fango a chi non stava simpatico: “Io penso che questa sia una cosa gravissima, penso che sia molto più ampia di quello che stiamo vedendo e bisogna capire per quali interessi varie persone sono state fatte oggetto di dossieraggio nel tentativo di avviare campagne di fango”. Una riflessione anche sulla libertà di stampa invocata a sproposito per giustificare lo scandalo: “La libertà di stampa è sacra ma proprio perché è sacra non prevede che si usino metodi illegali per gettare fango su chi non ci fa simpatia. Quello accade nei regimi e non accade nelle democrazie”. Il governo ha le idee chiare sul da farsi: accelerare sui provvedimenti e fare chiarezza su un sistema torbido.

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