Sempre più giovani fanno uso di droghe e alcol

Sempre più giovani fanno uso di droghe e alcol

Le giovani lombarde bevono più alcol dei maschi, quantomeno secondo i numeri del 2023 riportati dalla consigliera regionale di Fratelli d’Italia Paola Bulbarelli (nella foto): «Un giovane su due beve fino a ubriacarsi e l’8,8% lo fa almeno una volta a settimana – spiega – il consumo è in aumento con le ragazze che superano i ragazzi per la spesa di alcolici». Il problema riguarda anche le droghe, visto che 7 adolescenti su 10 in Lombardia usano stupefacenti. «In totale – aggiunge Bulbarelli – sono circa 120mila i lombardi che assumono cocaina con quasi 19mila tossicodipendenti che sono in comunità». Il 2% dei giovani consuma cocaina, stessa percentuale per l’eroina. Sei ragazzi su 10, inoltre, hanno giocato almeno una volta d’azzardo e solo il 27% considera la ludopatia una malattia. «I giovani si sentono soli e non dialogano più, forse a causa dei telefonini – commenta Bulbarelli -. Ci sono famiglie molto disgregate e questo non aiuta l’ascolto». Ieri al Pirellone è stata presentata una ricerca sul consumo di droga nella pianura bergamasca. In un’area di 18 Comuni con una popolazione di circa 90mila abitanti si consumano 2.850 dosi di cocaina al giorno, quantità maggiore rispetto a Milano, 8.800 di cannabis e 450 di eroina, stando ai dati di uno studio elaborato sul monitoraggio delle acque reflue non trattate in ingresso al depuratore Cogeide di Mozzanica e promosso dall’Associazione genitori antidroga in collaborazione con l’istituto Mario Negri. In crescita anche l’uso di ecstasy e quello di ketamina. Proiettando questi numeri sull’intera provincia di Bergamo, in cui vivono 1,1 milioni di persone, si stima che il consumo giornaliero sia di più di 30mila dosi di cocaina e oltre 90 mila di cannabis.

«La società sta cambiando insieme alle nostre città. Le difficoltà nel gestire le relazioni sono condizioni che rischiano di avvicinare i più giovani e fragili alle dipendenze» dice il presidente del Consiglio regionale Federico Romani, invitando insegnanti, genitori, educatori e studenti «a prendere posizione di fronte a fenomeni di emergenza sociale come la droga, rifiutando l’indifferenza».

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