Un contributo una tantum e forfettario da 2mila euro per supportare le edicole italiane con determinati requisiti e che abbiano svolte specifiche attività.
Entro l’8 marzo prossimo gli esercenti attivi in questo settore potranno richiedere il bonus edicole accedendo al Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria – circa 140 milioni di euro in totale – secondo quanto previsto dall’art. 2 del Dpcm 10 agosto 2023 e, sotto l’aspetto operativo, dall’art. 1 del decreto del capo Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria del 28 novembre scorso.
Ma di cosa si tratta e chi può accedere al bonus. Vediamo un po’ meglio.
Cosa è il bonus edicole e a chi è rivolto
Per fare fronte alle difficoltà economiche che hanno colpito le edicole con il calo delle vendite del “cartaceo”, sono stati stanziati, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 10 agosto 2023, delle risorse per supportare gli esercenti attivi in questo settore.
Nello specifico, il bonus prevede che per “le imprese esercenti punti vendita esclusivi per la rivendita di giornali e riviste, è riconosciuto, per l’anno 2023, un contributo una tantum fino a 2.000 euro. Il contributo è elevato a 3.000 euro per i punti vendita esclusivi siti nelle Aree interne, di cui alla Mappa Aree Interne 2020, valevole per il ciclo di programmazione 2021-2027”.
Per poter accedere, le edicole devono avere, come requisiti:
- l’iscrizione nel registro delle imprese con il codice di classificazione ATECO 47.62.10. Questo codice deve rappresentare attività primaria e/o prevalente dell’esercente;
- non essere sottoposti a procedure di liquidazione volontaria, coatta amministrativa o giudiziale.
Oltre ad avere questi requisiti, le edicole devono aver soddisfatto anche alcune specifiche attività nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2023 quali:
- realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici;
- apertura domenicale pari almeno al 50 per cento delle domeniche su base annua;
- fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi;
- attivazione di uno o più punti vendita addizionali.
Come richiederlo e quanto vale
Per accedere al bonus occorre seguire le indicazioni fornite dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, dunque, seguendo la procedura disponibile nell’area riservata del portale www.impresainungiorno.gov.it.
Le domande potranno essere presentate in via telematica entro le ore 17:00 dell’8 marzo 2024. Ogni impresa può presentare una sola domanda firmata digitalmente dal titolare di impresa individuale o dal socio titolare/legale rappresentante di società di persona, esclusivamente con firma CAdES. In caso di errore, potrà essere presentata, fino all’8 marzo, una nuova istanza che annulla la precedente.
Come evidenziato sopra nell’articolo, l’importo una tantum e forfettario vale 2mila che possono diventare tre nel caso in cui i punti vendita si trovino nelle cosiddette Aree interne.
Come ricorda l’Agenzia delle entrate, alle stesse imprese spetta anche un contributo per le spese sostenute nel 2022 per Imu, Tasi, Cosap, Tosap, Tari, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a Internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici, acquisto o noleggio di dispostivi Pos e altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico, al netto dell’Iva.