I conti 2023 di Saipem si sono chiusi con utile record a 179 milioni e la società ha annunciato il ritorno al dividendo l’anno prossimo. Piazza Affari ha premiato così il titolo con un maxirialzo del 13,31% a 1,68 euro, ai massimi da due anni. L’utile, oltre a essere tornato, è stato secondo l’ad Alessandro Puliti (in foto) il «più alto degli ultimi dieci anni», grazie all’ottima performance del quarto trimestre con 100 milioni di profitti. Puliti è «particolarmente fiducioso» visto il «momento positivo del mercato». Il Piano strategico al 2027 sarà rivisto alla luce dei risultati e dei nuovi ordini per 18 miliardi, che portano il totale sopra quota 29, per diventare poi 50 alla fine del quadriennio. Il dividendo, finora rimasto un tema tabù, si attesterà tra il 30 e il 40% della cassa, ma potrebbe anche crescere.
«Se ci saranno le condizioni per muoversi su un livello più alto del 40% – ha affermato Puliti – lo faremo, ma saranno aggiustamenti fisiologici all’interno di questo intervallo». Quest’anno, infine, riparte il progetto Mozambico da 3,3 miliardi e sono in arrivo «nuove consistenti commesse» oggetto di discussioni in Africa, Estremo e Medio Oriente. Questi progetti prevedono l’impiego di nuova manodopera, che il gruppo sta reclutando nel mondo e anche in Italia, dove sono previste 800 assunzioni.
Il 50% degli ordini sarà nelle attività offshore (su acque profonde) e un terzo delle commesse al 2027 sarà in transizione ecologica, ma la quota, che lo scorso anno era al 25%, è destinata a salire. Per completare la propria offerta Saipem si guarda attorno in cerca di partnership ma, assicura Puliti, «se dovesse apparire all’orizzonte l’opportunità di un’acquisizione strategica o di una tecnologia non la posso e non la voglio escludere».