Pugni e calci, la troupe di Striscia aggredita nella metro di Roma

Pugni, calci e spray urticante, l'assalto alla troupe di Striscia nella metro di Roma

Ennesima aggressione ai danni di una troupe di Striscia la Notizia, finita nel mirino di alcuni borseggiatori in attività nella metropolitana di Roma, una vera e propria piaga documentata in più di una circostanza dal celebre Tg satirico.

Il servizio

È l’inviata Rajae Bezzaz a presentare al pubblico il contenuto del servizio, in cui si parla ancora una volta dei furti nella metropolitana della Capitale, ma andando oltre le oramai note borseggiatrici rom, che in genere sono riconoscibili perché indossano“borse a tracolla alle quali appendono voluminosi giacconi per nascondere le loro mani leste”. La metro è territorio di caccia anche di borseggiatori adulti dell’Europa dell’Est, anche se“quelli più pericolosi sono i ‘tagliaborse’ latinoamericani, una vera calamità” per i cittadini romani e per i turisti. E questo soprattutto per il fatto che, nel caso in cui vengano colti sul fatto, possono diventare anche molto violenti.

E proprio questi ultimi hanno messo in piedi una strategia collaudata e decisamente efficace, dato che“si coordinano tra loro grazie agli auricolari del telefonino”, che guarda caso indossano tutti. “E non nascondono le loro intenzioni…”, commenta l’inviata di Striscia. “Sto cercando i soldi”, dice infatti tranquillamente in spagnolo uno dei malviventi al alta voce all’interno del mezzo pubblico, evidentemente senza alcun timore di essere compreso o scoperto.

Alcuni sudamericani si possono individuare spesso e volentieri, oltre che dagli auricolari, anche per i loro vistosi tatuaggi. Ciò nonostante, vista la ressa che spesso e volentieri c’è a bordo dei vagoni, si confondono tra la folla. Quando i membri della baby gang di sudamericani comprendono di esser stati individuati e filmati reagiscono in malo modo.“Uomo di m**da”, grida uno verso la telecamera nascosta dopo aver sputato verso l’inviato del Tg satirico.

Quello che colpisce più, però, è che“rom e latinos sembrano conoscersi, e si avvisano tra di loro della nostra presenza”, spiega Rajae Bezzaz. Evidentemente è inutile farsi concorrenza, tutti possono guadagnare facilmente e in abbondanza coi borseggi in metropolitana, ecco il perché di tanta solidarietà. Nel servizio è possibile riuscire a individuare anche dei “pezzi grossi” delle bande che si spartiscono il controllo della metro romana, in genere vestiti bene e dotati di auricolari, i quali probabilmente coordinano il “lavoro” dei rapinatori. Così tanti che a volte“alla fermata ci sono più borseggiatori che turisti”. Ovvio che anche gli operatori della sicurezza li conoscano uno per uno.“Lavorando qua li conosco tutti”, ammette uno. “Non possiamo fare un ca**o”, non li puoi toccare, non puoi fare niente”, si lamenta un altro.

L’assalto

L’aggressione è avvenuta all’interno della stazione Spagna della Metro A, proprio mentre la troupe stava registrando le immagini della tattica di borseggio utilizzata dai malviventi.

Ecco come agiscono, secondo quanto documentato. Prima vengono individuate le prede in superficie e vengono avvisati i membri della banda sulla banchina. Dopo aver coperto le mani con le giacche, i borseggiatori attendono l’arrivo della metro e approfittano della calca. Una volta compiuto il furto-lampo, scendono dal mezzo, si allontanano col portafoglio e lo consegnano rapidamente ai più insospettabili, in genere giovanissimi o ragazze incinta. Fatto ciò tornano in fretta a bordo del vagone prima che si richiudano le porte. La refurtiva finisce infine nelle mani di un terzo complice, un ragazzo rom transessuale:“Sta tutti i giorni in questura, ma il giorno dopo esce fuori”, rivela un addetto alla sicurezza.

È proprio questo ad essere colto sul fatto dall’inviata di Striscia, e la aggredisce verbalmente:“Non ti ho toccata amore mio. Forse ti tocco il c**o, non la borsa. Mi piacciono i bei c**i”. “Veniamo aggrediti dall’intera banda”, spiega Rajae Bezzaz. Tra sputi, insulti, calci, pugni e addirittura una bomboletta di spray al peperoncino, i malviventi non si fanno mancare niente. “Cosa succederebbe se, colti sul fatto, usassero lo spray all’interno di un vagone chiuso?”, si chiede l’inviata in chiusura.

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