Le sensazioni negative c’erano e, adesso, sono divenute realtà. Paul Pogba è stato condannato dal Tribunale Nazionale Antidoping a quattro anni per l’assunzione di un derivato del testosterone a seguito del controllo effettuato lo scorso 20 agosto 2023 dopo la gara contro l’Udinese, valida per la prima giornata di Serie A e terminata sul 3-0 per il club guidato da Massimiliano Allegri. La positività era stata successivamente confermata in sede di controanalisi lo scorso 6 ottobre. Il centrocampista campione del mondo con la nazionale francese nei mondiali del 2018 era stato già sospeso in via cautelare il mese precedente, l’11 settembre, sempre dal Tribunale Antidoping. A darne notizia era stata proprio la Juventus attraverso una nota pubblicata sui canali ufficiali: “Juventus Football Club comunica che in data odierna il calciatore Paul Labile Pogba ha ricevuto, da parte del Tribunale Nazionale Antidoping, il provvedimento di sospensione cautelare a seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 20 agosto 2023. La Società si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali”.
Nella giornata di oggi i giudici hanno emesso la sentenza accogliendo la richiesta di quattro anni dell’accusa che non ha mai creduto alla versione dell’assunzione accidentale del Dhea, ovvero il deidroepiandrostone, il cosiddetto “ormone della giovinezza”. Su questa assunzione – definita occasionale dalla difesa di Pogba – si basava tutta la strategia difensiva che aveva rifiutato il patteggiamento. I giudici non hanno ancora emesso il dispositivo ma hanno notificato la squalifica alla Juventus che ora dovrà valutare cosa fare, fra le opzioni paventate vi era anche quella di risolvere il contratto con il centrocampista dopo avergli già ridotto lo stipendio al minimo sindacale. Si chiude, dunque, nel peggiore dei modi la carriera bianconera di Pogba che con la Juve ha messo a segno 34 reti in 190 presenze, vincendo anche quattro Serie A, tre Supercoppa italiane e due Coppa Italia.
Il centrocampista ha espresso, tramite una storia pubblicata su Instagram, tutta la sua delusione e ha annunciato che presenterà ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport: “Sono stato informato oggi della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto non sia corretto. Sono triste, scioccato e con il cuore spezzato perché tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi è stato portato via. Quando sarò libero dalle restrizioni legali l’intera storia diventerà chiara, ma non ho mai assunto consapevolmente o deliberatamente alcun integratore che violi le norme antidoping. Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato gli altri atleti e sostenitori di nessuna delle squadre con cui ho giocato o da avversario. In conseguenza della decisione annunciata oggi presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport“.