Le immagini dell’assalto alla polizia alla questura di Torino dovrebbe portare a una doverosa riflessione da parte di chi, in questi giorni, ha messo all’indice gli agenti e giustificato la violenza contro le divise. Questo clima di odio verso la polizia ha portato a un violento intervento degli antagonisti, che si sono forse sentiti legittimati a intervenire per far scappare un immigrato destinato a un Cpr. In serata, il presidente Sergio Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e, si legge in una nota del Quirinale, “per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino. Ribadendo fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia“.
Ospite del Tg2 Post, Giorgia Meloni è intervenuta sugli scontri tra manifestanti e polizia, accusata di essere il braccio violento della democrazia. Troppo spesso le forze dell’ordine finiscono nell’agone politico, strumentalizzate a fini propagandistici, e allora, sottolinea il premier, “forse è il caso di fare anche questo, dire grazie alle forze dell’ordine per il lavoro che fanno ogni giorno. Fermo restando che se poi qualcuno sbaglia chiaramente si deve intervenire e si deve sanzionare come prevede il nostro ordinamento“. E, come dimostra l’assalto alla questura, ha proseguito Meloni, “penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra“.
Questo il ragionamento di Meloni, che davanti al silenzio assordante della sinistra, eccezion fatta per il sindaco Lo Russo, ha stuzzicato: “Quanti di quelli che in questi giorni hanno attaccato le forze dell’ordine in modo indiscriminato vogliono anche esprimere solidarietà a questi agenti che stanno facendo il loro lavoro?“. Ed è a loro che il premier si rivolge quando dice che non vuole lezioni sul governo autoritario “da parte di quelli che sparavano con gli idranti su lavoratori inermi seduti a terra perfettamente immobili o che rincorrevano gli italiani da soli in spiaggia con i droni“.
Certo, ha proseguito il premier, in alcune occasioni ci sono stati dei problemi e, ha ribadito, “se ci sono degli errori, delle responsabilità, degli abusi, chiaramente si devono sanzionare“. Ma posto questo, ha aggiunto il presidente del Consiglio, “non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona“. E meritano rispetto i poliziotti che sono stati feriti “per garantire l’ordine pubblico, la nostra incolumità e magari anche con stipendi inadeguati, nessuno ha detto a loro grazie“.