Scontri a Pisa e Firenze, rimosso il capo del Reparto Mobile

Scontri a Pisa e Firenze, rimosso il capo del Reparto Mobile

Importanti aggiornamenti sui fatti di Pisa e di Firenze. A pochi giorni dagli scontri tra polizia e manifestanti pro-Palestina, è stata rimossa dall’incarico Silvia Conti, dirigente del Reparto mobile fiorentino. In servizio dal 2021, la funzionaria non ha avuto ruoli operativi nella gestione dell’ordine pubblico né per quanto concerne Pisa, né per quanto riguarda Firenze, ma ha disposto l’invio delle squadre di agenti richieste dalle due questure, poi affidate al funzionario della questura locale che gestisce l’ordine pubblico. Nonostante il tempismo sospetto, secondo quanto reso noto da fonti della sicurezza l’avvicendamento era già programmato da prima della manifestazione di Pisa in cui si sono verificati gli scontri. Alla dirigente è stato affidato un altro incarico.

Proseguono le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti ed accertare eventuali responsabilità. Gli investigatori stanno analizzando le immagini di sabato grazie alle riprese fatte da varie angolature e da diversi soggetti in strada, senza dimenticare i video pubblicati sui social network e quelli realizzati da Digos e Scientifica. L’indagine coordinata dal procuratore capo facente funzione Giovanni Porpora potrebbe configurare due ipotesi di reato: le lesioni personali aggravate e la violenza privata per l’utilizzo dei manganelli in modo non legittimo. La priorità è individuare chi si è reso responsabile di reati tra gli agenti presenti. Ma non è tutto. Anche i manifestanti violenti – incastrati dai video – rischiano denunce. Il lavoro della Procura non riguarderà unicamente chi ha partecipato agli scontri, nel mirino anche catena di comando del dispositivo di ordine pubblico, che dal funzionario del Reparto Mobile presente in piazza risale fino alla sala operativa della Centrale e al questore Sebastiano Salvo. L’ipotesi di reato è l’abuso d’ufficio.

Domani, alle ore 11.00, è prevista l’informativa del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi all’aula della Camera. Il titolare del Viminale è già intervenuto sui fatti di Pisa e Firenze, sottolineando di essere “rimasto turbato” insieme ai poliziotti da quelle “immagini che vorremmo non si verificassero”. L’ex prefetto di Roma ha evidenziato: “Nessuno ha interesse ad alzare il livello di tensione, tantomeno il Viminale che, insieme a tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, ha come prioritario obiettivo che ogni evento si svolga in maniera pacifica”. Sul tema è intervenuto anche il premier Meloni nel consiglio dei ministri di lunedì, sottolineando che il governo non può passare come repressivo, perché mai ha vietato che si svolgessero libere manifestazioni, compresi i cortei a favore della Palestina.

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