Dopo i trattori in piazza anche gli Ncc: giovedì la protesta al ministero

Dopo i trattori in piazza anche gli Ncc: giovedì la protesta al ministero

Dopo i malumori del comparto degli agricoltori, adesso a far sentire la propria voce sono gli Ncc, ossia quei lavoratori impiegati nel servizio di noleggio con conducente. Nel corso della giornata odierna, infatti, è stata annunciata una grande manifestazione per domani, giovedì 29 febbraio, a Roma. Le ragioni della protesta sono da ricercare nei decreti attuativi emanati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in cui si fa riferimento a un foglio di servizio elettronico obbligatorio, al divieto di attività di intermediazione per la fruizione dei servizi, e all’imposizione di rientro alla rimessa dopo ogni singolo servizio.

La voce della protesta

“Il comparto Ncc è il primo biglietto da visita dell’Italia all’ospite che mette piede nel nostro Paese, ospite che decide di spostare le proprie risorse economiche da noi e che richiede i tipi di servizio di alto livello che solo noi riusciamo con i nostri mezzi e le nostre competenze ad offrire. Non considerare questo punto significa fare del male all’Italia”, è quanto dichiarato dal presidente della SuperRete Mario Molinaro, e riportato dalle agenzie di stampa.“Imporre poi alle agenzie turistiche e ai tour operator di non poter più trattare per la propria clientela con le aziende Ncc è pura follia. In nessuna parte del mondo esiste una simile limitazione di libertà e un tale stravolgimento del libero mercato. Le agenzie, i tour operator, i grandi gruppi alberghieri si avvalgono delle aziende di Ncc da sempre, perché sanno che da loro ottengono il tipo di servizio richiesto dai loro clienti. Questa imposizione costringerà le agenzie straniere ad abbandonare il loro business in Italia, con danno non solo all’1% del Pil rappresentato anche dal comparto Ncc, ma con gravissimo danno a tutto il settore turistico che rappresenta il 14% del Pil nazionale“, ha aggiunto.

Quanto alla riforma organica oggetto della protesta, questa viene definita come illegittima, in quanto intende “modificare con una normativa secondaria un intero settore”.Si vuol fare una riforma di una legge peraltro di sistema, una legge quadro, con decretazione, pur mancando i presupposti di necessità e urgenza nonché la legge delega. Si sta integrando un corpus normativo che era nato per l’introduzione del Ren ‘Registro Elettronico Nazionale’ (degli Ncc) con altre disposizioni del tutto estrinseche e contrarie a quanto ci dice la Corte costituzionale“, ha spiegato l’avvocato Marco Cerioni. “Tutte le riforme prefigurate violano il principio del libero esercizio dell’attività economica e del libero dispiego della concorrenza del mercato che sono principi di rango fondamentale per un sistema economico che voglia dirsi fondato sul libero mercato”. Per riformare la legge, ha insistito il legale, è necessario un provvedimento di legge, che abbia continuità politica. “Se ora, con un tratto di penna, si cercasse di imporre una riforma organica, si farebbe in completo spregio al ruolo del Parlamento. Insomma, tutto completamente illegittimo, ha attaccato.

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I provvedimenti della discordia

La categoria ritiene che l’obbligo di segnalare al ministero dove si è e che tipo di servizio si svolge, con tanto di rischio di vedersi sospendere il libretto di circolazione in caso di trasgressione, sia una violazione della libertà, oltre che della privacy. Da qui l’intenzione di rivolgersi anche al planetario Onu di Ginevra il mese prossimo.

Non solo. Gli Ncc sono contrari anche all’obbligo di rientro alla rimessa, che porterà non solo a una diminuzione del fatturato della aziende Ncc, ma anche a un importante disservizio. “Ascoltando solo le ragioni dei tassisti, Salvini dimostrerà alla nazione di essere la peggiore politica repubblicana di sempre e, dopo il fallimento in Sardegna, anche alle prossime elezioni ne prenderà piena coscienza“, ha tuonato il presidente Molinaro.“Vorrebbe riformare un settore strategico per l’economia nazionale, di cui dimostra di conoscere nulla, confondendo i servizi taxi con i servizi Ncc. Se la preoccupazione di Salvini è la lotta all’abusivismo e a Uber, noi l’avremmo potuto aiutare se solo ci avesse ascoltato. Invece ha preferito invitare allo stesso tavolo rappresentanze Ncc miste a quelle dei taxi, con gruppi Ncc microscopici (in confronto a quello della Cna) ai quali è stato concesso lo stesso tempo di intervento di quelli maggiormente rappresentativi. Salvini ha fatto i conti senza di noi, da adesso se ne accorgerà”, ha aggiunto.

La protesta di domani

La manifestazione avrà dunque luogo domani, giovedì 29 febbraio, a Roma, alla ore 14.00. Sono attese centinaia di aziende di noleggiatori, che arriveranno da tutta Italia per andare a protestare sotto il ministero dei Trasporti, a Piazzale di Porta Pia.

A prendere parte alla mobilitazione, oltre agli Ncc, anche i sindacati e le associazioni del settore, fra cui il network nazionale SuperRete, fondato nel settembre 2019 a Firenze. SuperRete racchiude e rappresenta oltre 500 aziende presenti in varie zone della Penisola, da Bolzano a Palermo, fino ad arrivare anche all’estero. Un giro d’affari di oltre 350 milioni di euro.

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