Il momento della verità è arrivato. Dopo una lunga trattativa per la scelta del candidato governatore del centrodestra, la sostituzione in corsa di Christian Solinas e la decisione di schierare Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari ed esponente di Fratelli d’Italia, ieri si è votato in Sardegna per scegliere il nuovo presidente della Regione e per definire la composizione del consiglio regionale.
Nonostante la giornata primaverile l’affluenza ha tenuto bene: alle 19 era al 44,1% (in crescita di 0,8% rispetto a 5 anni fa) e in chiusura al 51,50% (dato parziale). Gli aventi diritto al voto sono 1.447.761. Non erano previsti exit poll, quindi per avere le prime indicazioni e poi il verdetto bisognerà attendere la giornata di oggi, con lo scrutinio che inizierà alle 7 per concludersi (al massimo) alle 19. Quattro gli aspiranti governatori: Lucia Chessa per Sardigna R-esiste, Renato Soru con la Coalizione sarda, Alessandra Todde per il campo largo a trazione Pd-M5s, e Paolo Truzzu per il centrodestra. Inutile dire che il voto sardo viene letto da settimane anche in chiave nazionale. Innanzitutto perché rappresenta una sorta di antipasto delle elezioni europee. In secondo luogo perché servirà a misurare la tenuta del centrodestra e a pesare la coesione della coalizione dal momento che il cambio in corsa del candidato qualche scoria l’ha certamente lasciata dalle parti della Lega e del Partito Sardo d’Azione. Senza considerare che Giorgia Meloni si è assunta un rischio importante con l’indicazione di Truzzu.
La sfida è interessante anche perché in Sardegna negli ultimi 20 anni, infatti, si sono sempre alternati governatori di coalizioni opposte senza mai riuscire a ottenere un secondo mandato. Se il centrodestra si è presentato alle urne da favorito, i sondaggi indicano comunque una partita aperta. La sinistra tenta ancora una volta l’esperimento del campo largo, schierando la grillina Alessandra Todde. Una scelta che non è stata gradita da Renato Soru sceso in campo in autonomia per protesta contro la scelta del Pd di non ricorrere alle primarie.
«Che sia una splendida giornata per la Sardegna e per tutto il popolo sardo. Buon voto!», scrive su Facebook Paolo Truzzu, pubblicando una foto del suo voto al seggio, prima di recarsi a vedere la partita del Cagliari che ha fermato il Napoli sull’1-1. Todde ha votato a Nuoro accompagnata dalla famiglia. «Oggi l’importante è che la gente vada a votare, faccia valere il proprio voto e decida per il presente e il futuro della Sardegna. Oggi ciò che conta è l’esercizio democratico del voto». Sul voto sardo sono arrivate anche le parole di Matteo Salvini. «Oggi è una giornata di sole e di democrazia per la Sardegna, ma non per valutare domani nelle analisi quanto funzioni il campo largo di Conte e Schlein, chi se ne frega. Non è questo quello di cui la Sardegna ha bisogno, ma ha bisogno di infrastrutture» dice il leader della Lega. Stefano Bonaccini, invece, spera nel colpo a sorpresa. «Sarebbe un primo e bellissimo segnale dopo tante sconfitte nelle Regioni e una prima crepa che eventualmente si aprirebbe nel centrodestra».