Cortei, Piantedosi: qualcosa è andato storto ma evitiamo strumentalizzazioni

Cortei, Piantedosi: qualcosa è andato storto ma evitiamo strumentalizzazioni

Un intervento durissimo di fronte alle immagini delle manganellate alle manifestazioni di Pisa e Firenze. Scuotono il Viminale le parole con cui il capo dello Stato Sergio Mattarella ha criticato la gestione dell’ordine pubblico di cui è responsabile il ministro dell’interno Matteo Piantedosi: «Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». Il pesante richiamo del Colle arriva in un momento delicato per la tensione crescente nelle piazze. Piantedosi nel colloquio con il Quirinale ha condiviso la necessità di garantire manifestazioni «senza incidenti». E lo stesso ministro è rimasto «colpito negativamente» dalle immagini di Firenze e Pisa. Già sotto attacco dell’opposizione, che dopo le cariche di venerdì ha iniziato a invocarne le dimissioni, nelle ultime 48 ore ha chiesto conto delle decisioni prese dalle autorità di pubblica sicurezza sulle gestione dei cortei degli studenti, tra cui molti minorenni. Relazioni dettagliate la cui analisi ha portato a una nota ufficiale del Dipartimento della Pubblica sicurezza che parlava di «difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico», e di «possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni da parte degli organizzatori». Ma quanto accaduto, si spiegava, «costituirà, come sempre, momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi ed operativi». Insomma, l’ammissione che qualcosa non ha funzionato. E di certo non ci saranno sconti su eventuali comportamenti degli agenti che verranno identificati e se necessario andranno incontro a conseguenze penali e amministrative.

Ma non ci sta Piantedosi a essere additato come il responsabile di una precisa linea politica sulle piazze. Ritiene del tutto falso ipotizzare che il governo abbia modificato le modalità di gestione dell’ordine pubblico. Si sente il bersaglio di una certa volontà di «strumentalizzare» gli incidenti per il solo fine di screditare governo e forze dell’ordine. Alle quali nelle ultime ore ha confermato la piena fiducia per la «professionalità».

Del resto chi è a conoscenza della gestione delle piazze di venerdì assicura che gli agenti sono intervenuti «per difendere la sinagoga di Pisa e il consolato Usa a Firenze». Sono in corso al Viminale comunque accertamenti per verificare come siano state valutate tutte le alternative alle cariche di alleggerimento. Di certo, e di questo Piantedosi è stato informato, «si trattava di manifestazioni non preavvisate che non seguivano il percorso concordato, violando le prescrizioni impartite».

Ieri il ministro ha avuto contatti telefonici con i leader sindacali attesi domani per un incontro al Viminale. Sul tavolo ci saranno anche gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti registrati nelle scorse settimane in tutta Italia, sempre nelle piazze pro Palestina, dove cortei a volte non autorizzati puntano a spostarsi, mentre l’esigenza della pubblica sicurezza è quello di assicurare che le manifestazioni restino statiche per «tutelare gli obiettivi sensibili». Anche, quando necessario, con cariche leggere per contenere l’avanzamento. A Pisa e Firenze si deve ancora fare chiarezza.

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