Cortei, Colle contro Viminale. Fdi: “È colpa della sinistra”

Cortei, Colle contro Viminale. Fdi: "È colpa della sinistra"

«Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». Il giorno dopo gli scontri tra manifestanti pro-Palestina e polizia a Pisa e a Firenze, piomba sulle polemiche il pensiero del Capo dello Stato. Sergio Mattarella decide di dire la sua con una nota del Quirinale diffusa dopo che il presidente ieri ha fatto presente al titolare del Viminale Matteo Piantedosi, «trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni».

Anche se in soldoni si tratta dello stesso concetto già espresso due sere fa dal dipartimento di Pubblica sicurezza, il monito del Quirinale affinché i manganelli siano solo l`ultima risposta possibile finisce per riaccendere le polemiche. E dopo le parole di Mattarella sono i dem, per primi, a rinfacciare la battutaccia al deputato toscano del Carroccio Edoardo Ziello, che aveva invitato la segretaria Pd Elly Schlein a «rinunciare alla scorta» considerata «la sua repulsione per le forze dell`ordine» avendo preso le parti dei manifestanti. «Stamattina la Lega ha detto che a Elly Schlein andrebbe tolta la scorta perché ha difeso gli studenti. Adesso che anche il presidente Mattarella ha parlato, la vuole togliere anche al Presidente della Repubblica?», spiegano all’agenzia LaPresse fonti del Nazareno. Un grazie a Mattarella arriva anche dal responsabile sicurezza del Pd, Matteo Mauri, che rilancia la proposta dei codici alfanumerici e di un uso esteso delle body-cam per gli agenti, chiede il ritiro del reato di blocco stradale introdotto dal ddl sicurezza e aggiunge: «Speriamo che le considerazioni così autorevoli del Capo dello Stato facciano finalmente riflettere il Viminale e tutto il governo». Anche il leader di Iv Matteo Renzi, invitando il governo a «darsi una regolata», rivendica la scelta fatta all’ultima elezione per l`inquilino del Colle: «Penso che oggi sia chiaro a tutti perché abbiamo fatto quella battaglia per eleggere due volte Mattarella a tutela delle istituzioni». Per la presa di posizione del Quirinale esulta anche Nicola Fratoianni, che poi attacca: «Ora il ministro Piantedosi chieda scusa a quei ragazzi e a quelle ragazze. E non si vedano più le scene di manganelli sulla testa e sulla faccia di chi manifesta liberamente la propria opinione». Intanto, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli plaude al capo dello Stato e prende di mira la premier – che però nel frattempo è a Kiev per il G7: «Spiace constatare che di fronte alle immagini di ieri – dice Bonelli – Giorgia Meloni stia ancora in silenzio». Anche il dem Sandro Ruotolo, partendo dalle parole di Mattarella alza il tiro, sostenendo che «nel Paese è aperta una questione democratica» e c`è «un clima volutamente pesante». Non è affatto d`accordo con questa lettura, però, il partito della premier, che ricorda come «Fratelli d’Italia difende le regole democratiche di convivenza», regole che «si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e nel rispetto della legge; è la sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito». Del resto i dati del Viminale sui cortei non autorizzati e sui disordini provocati nelle città italiane parlano chiaro: nel 2023 complessivamente, si sono registrate 11.219 manifestazioni a rischio per l’ordine pubblico, e in 397 di queste (3,5 per cento) si sono verificate turbative dell’ordine pubblico. Dall’inizio del 2024, invece, si sono già registrate 2.538 manifestazioni a rischio.

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