Imu, il 29 febbraio arriva il conguaglio. Ecco tutto ciò che c’è da sapere

Imu, arriva il conguaglio. Ecco tutto ciò che c’è da sapere

Attenzione a giovedì 29 febbraio, giornata di scadenze per i proprietari di immobili in oltre 200 comuni che hanno inoltrato fuori dal termine pevisto e che dovranno versare l’imposta. Complessivamente in questi centri vivono 742mila persone, non tutti questi soggetti dovranno pagare ma si tratta comunque di un numero consistente. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

I comuni principalmente colpiti

In merito ai comuni principalmente coinvolti in questa misura ne troviamo 37 in Piemonte e 24 in Lombardia. Bisogna però considerare che si tratta delle due regioni italiane con maggior numero di municipi. Complessivamente l’incidenza dei ritardatari è prevalente in Basilicata, si tratta di otto comuni, ovvero il 6,1% del totale, nel Lazio 21 comuni, ovvero il 5,6% e in Campania con 22 comuni, ovvero il 4%. Le regioni non interessate sono Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige.

Gli altri conguagli

Nel 2024 ci sono già stati altri conguagli di cui due per la “mini-Imu” nel 2013 e per il Covid nel 2020. Si tratta di un’operazione che prende in considerazione prevalentemente piccole realtà che hanno mediamente 3.700 abitanti, ovvero il 50% del comune medio italiano. L’unico capoluogo di provincia è Arezzo. Successivamente troviamo, in ordine di popolazione, Torre del Greco (Napoli), Maddaloni (Caserta) e Anagni (Frosinone). Nella lista in quesitone ci sono 77 piccoli paesi che non raggiungono la soglia dei 100 residenti, per questi il conguaglio si riferirà prevalentemente all’Imu sui fabbricati inutilizzati o sulle seconde case.

La verifica della validità della delibera

Concretamente, i cittadini sono chiamati a controllare sul sito ministeriale, l’unico riconosciuto legalmente, se la delibera tardiva con cui il consiglio comunale ha approvato le aliquote Imu è considerata “efficace” dal dipartimento delle Finanze. In quanto alle delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote Imu queste dovrebbero essere inviate dagli enti locali al ministero entro il 14 ottobre. La legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto un’eccezione, considerando valide anche le delibere che sono state trasmesse entro il 30 novembre scorso. Vengono poi elencati sul sito del ministero circa quaranta Comuni che hanno superato anche questa data limite, e le loro decisioni sono classificate come “inefficaci” o “inapplicabili”.

I versamenti

In quanto ai versamenti è importante che, dopo aver verificato che nel comune in questione sia presente una delibera tardiva seppur efficace, i contribuenti dovranno accertarsi che l’importo versato in occasione del saldo venga corretto o meno in base alla nuova delibera locale. L’eventuale differenza dovrà essere pagata entro il 29 febbraio, non sono previste sanzioni e nemmeno interessi.

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