Il killer di Prati si autoaccusa: “Ho ucciso io David Rossi”

Un primo piano di David Rossi, scomparso nel 2013

Giandavide De Pau, il 51enne che nel 2022 uccise tre donne nel quartiere Prati di Roma, si sarebbe autoaccusato dell’omicidio di David Rossi, l’ex capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra del suo ufficio al terzo piano del palazzo Rocca Salibeni il 6 marzo 2013. È quanto riporta il Corriere della Sera in merito a una presunta confessione che il killer, ex autista del boss Senese, avrebbe reso a due ufficiali di polizia giudiziaria nel carcere di Regina Coeli, dove è recluso in attesa dell’imminente processo per il triplice omicidio.

La presunta confessione

È stato il difensore di De Pau, l’avvocato Alessandro De Federicis, a chiedere che i due poliziotti vengano ammessi al dibattimento come testimoni. La presunta confessione risale al 22 maggio 2019. A colloquio con gli agenti, il killer di Prati avrebbe rivelato di aver ucciso David Rossi. Ma l’ipotetico movente, così come la dinamica della eventuale aggressione mortale al portavoce del Monte dei Paschi, restano sconosciute. Sta di fatto che le dichiarazioni del 51enne, messe poi nero su bianco, potrebbero essere oggetto di valutazione da parte dei giudici. Il condizionale è d’obbligo dal momento che, annota il Corriere, nessuno avrebbe letto ancora quel verbale. Tantomeno la moglie di Rossi, Antonella Tognazzi, che sarebbe all’oscuro della inattesa rivelazione.

“Tu non sai chi sono io”

Giandavide De Pau, balzato agli orrori della cronaca per l’assassinio di tre donne straniere tra via Augusto Roboty e via Durazzo a Roma, nell’estate del 2022, è stato per anni un modesto manovale della criminalità organizzata. La notte della mattanza si era confidato con una escort: “Quest’uomo – racconta la donna agli inquirenti – davanti a me diceva ‘io ho ucciso molte persone, tu non sai chi sono io, sono una persona molto cattiva. E sai perché non ti uccido? Perché tu sei come me’. Io non so come sono viva, non lo so nemmeno io perché sono viva“.

La richiesta di accertamenti

I legali della famiglia di David Rossi, l’avvocato Carmelo Miceli e il collega Paolo Pirani, chiedono di accertare i fatti: “Sappiamo che a un mese dalla morte di David questa persona si faceva fotografare in compagnia di Senese un boss che controllava una batteria di calabresi: chiediamo di accertare i fatti e ci diciamo preoccupati per non aver saputo nulla di tutto ciò“. Sulla questione relativa alla presunta confessione di De Pau intervengono anche gli avvocati Emilio Malaspina e Angela Speranza Russo che assistono i figli di Marta Castano Torres, una delle tre vittime: “In assenza del verbale non possiamo fare commenti. Se però l’intento è quello di dimostrare l’incapacità di intendere millantando omicidi ci limitiamo a osservare che sarà una perizia a stabilirlo“.

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