“Superato il limite, ora basta”. Minacce alla ristoratrice dopo il programma di Borghese

"Superato il limite, ora basta". Minacce alla ristoratrice dopo il programma di Borghese

Il fenomeno dell’odio social è sempre più diffuso e pericoloso. Al momento manca una soluzione che sia efficace per contrastarlo e i danni che causa, agi adolescenti così come agli adulti, sono enormi. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di Ekla Vasconi, titolare di un ristorante di Mantova, che ha partecipato al programma televisivo “4 ristoranti” con Alessandro Borghese. Un ottimo piazzamento, il suo, che si è classificata seconda dietro il vincitore Giuseppe Maddalena. “Sono una persona molto sincera e anche in puntata ho espresso le mie opinioni senza filtri e sono risultata ‘cattiva’. Non ho però offeso nessuno. Mi sono ritrovata a giudicare un gioco e ammetto di non essere stata diplomatica“, ha raccontato la ristoratrice all’agenzia Adkronos, cercando di dare una gisutificazione all’ondata di odio che l’ha travolta.

Ho avuto delle discussioni all’interno del programma con i colleghi perché ho criticato i loro ristoranti non proprio in maniera soft“, ha proseguito la donna, che da quando le puntate sono andate in onda riceve commenti negativi su ogni suo profilo social. Anzi, è stata costretta a chiuderli perché erano davvero troppi i messaggi che le arrivavano. Perfino TripAdvisor è stato costretto a sospendere la possibilità di lasciare recensioni sul ristorante di Ekla: “Sono dieci giorni che non chiudo occhio per tutto l’odio che mi hanno riversato addosso e sinceramente non sono in forma“. Gli attacchi le sono piovuti adosso interessando anche la sua famiglia e i suoi figli, evoluzione piuttosto comune per l’odio social ma che può colpire e creare danni enormi in chi non è strutturato per sopportare una simile situazione.

Proprio perché la situazione si è fatta insostenibile, a difendere Ekla Visconti sono scesi in campo i suoi colleghi, gli stessi che hanno partecipato al programma e che ora chiedono a tutti di smorzare i toni. “L’atteggiamento della nostra collega in alcuni casi non è stato particolarmente simpatico, ma ora è stato abbondantemente superato il limite: insultare, diffamare e minacciare, non solo sui social ma anche dal vivo, per l’atteggiamento tenuto durante quello che alla fine era un gioco, è un comportamento da censurare“, ha spiegato Maddalena al Corriere della sera. Con i suoi colleghi ha organizzato una conferenza stampa proprio per chiedere una moderazione nel comportamento. I rischi di un simile accanimento mediatico sono enormi, “per questo motivo ci siamo esposti. Basta con questa gogna“.

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