Novità sul caso Acciaierie d’Italia. Da poco Invitalia, ricordiamo che è socio pubblico dell’azienda, ha inviato al ministero delle Imprese e del Made in Italy la lettera di attivazione della procedura di amministrazione straordinaria. La lettera dà il via al commissariamento dell’ex Ilva. La comunicazione è un’istanza al fine di effettuare le valutazioni amministrative e tecniche appunto per la procedura di commissariamento di Acciaierie d’Italia Spa. Fonti di Invitalia hanno affermato: “Abbiamo preso atto della indisponibilità del socio privato ArcelorMittal, a contribuire a garantire la continuità aziendale o a sciogliere la joint-venture in modo equilibrato”.
Il governo
Il documento dà il via a una settimana in cui l’esecutivo incontrerà le aziende appartenenti all’indotto e i rispettivi sindacati. Sarà poi necessario studiare e definire la procedura completa la quale specificherà le modalità con le quali alla guida di Acciaierie d’Italia Spa ci saranno tre commissari e sarà sotto il controllo dello Stato. In merito alla questione il ministro Adolfo Urso ha ricordato che “l’investitore straniero che guida l’azienda (ArcelorMittal. ndr), e che ha la maggioranza delle azioni, non intende mettere risorse nell’azienda“. La conclusione di Urso è stata: “Se non intende investire sull’impresa, credo che sia giusto che il Paese si riappropri di quello che è il frutto del lavoro, del sacrificio di intere generazioni“.
Invitalia
Invitalia ha comunicato di aver “esperito negli ultimi mesi ogni tentativo possibile di accordo con il socio privato”. Inoltre “preso atto dell’indisponibilità di quest’ultimo a contribuire a garantire la continuità aziendale o a sciogliere la joint venture in modo equilibrato e conforme alle normative vigenti anche di fonte europea, nell’ambito di una situazione di crisi non dipendente dalla volontà né da responsabilità gestionali della parte pubblica, ha inoltrato al ministero un’istanza per le conseguenti valutazioni tecniche e amministrative per la procedura di amministrazione straordinaria per Acciaierie d’Italia“. Ricordiamo che all’inizio di febbraio il Tribunale di Milano rigettò l’istanza di Acciaierie d’Italia in contrasto all’amministrazione straordinaria e per ottenere l’avvio della composizione negoziata per l’ex Ilva. Il giudice dichiarò “manifestamente non fondata la questione di legittimità costituzionale” riferendosi a quanto sollevato dai legali di Adi in ordine al decreto del 2023 in merito alla parte riguardante l’amministrazione straordinaria.