Vespa inchioda la Schlein (e la sinistra) sull’insulto di De Luca

Il forum di Vespa in trasferta a Saturnia

Dalla tragedia alla commedia più becera il passo è breve. La protesta di ieri mattina contro l’autonomia – guidata per l’occasione dal governatore campano Vincenzo De Luca davanti a Palazzo Chigi – si è trasformata nell’ennesima chiassata anti-governativa. Dalle urla agli spintoni contro i poliziotti, dai canti di Bella Ciao fino all’insulto gratis alla premier Giorgia Meloni. Un mix di inciviltà e rozzezza che ha colpito tutte le personalità del dibattito pubblico politico e mediatico. Tutti tranne una: la sinistra guidata dalla leader Pd Elly Schlein. Da quelle parti, lo ricorda perfettamente su suoi canali social anche Bruno Vespa,“invece tutto tace”.

Vespa inchioda De Luca

Il commento del giornalista Rai è una puntura velenosa, ma perfettamente azzeccata, sia contro gli insulti del governatore dem sia nei confronti del silenzio assordante che regna sovrano dalle parti del Nazareno. “De Luca è simpatico – esordisce Vespa – ma ci sono confini insuperabili”. Un limite che, solo nelle prime ore della giornata di ieri, era stato superato più di una volta. Prima con l’attacco verbale ai poliziotti al grido di “Ci dovete caricare, ci dovete uccidere!”. Poi, a strettissimo giro, con l’insulto tagliente e inutile contro la presidente del Consiglio: «È un atteggiamento intollerabile: centinaia di sindaci stanno qui perché non hanno i soldi neanche per l’ordinaria amministrazione, e tu gli dici lavora? Ma lavora tu, str…a!».

Un linguaggio che, come spesso accade al presidente della Regione Campania, supera il confine della comicità e finisce nel burrone dell’ignoranza anti-istituzionale. “Che sarebbe successo – riprende su X Vespa – se il presidente di una regione di centrodestra avesse dato dello stronzo a Letta Renzi o Gentiloni mentre tentava l’assalto a palazzo Chigi?”. E poi, il messaggio alla sinistra: “Invece tutto tace”.

Il silenzio della Schlein

Il paradosso evidenziato dal conduttore di Porta a Porta è così evidente da mettere in imbarazzo tutte le forze di opposizione. Se da Italia Viva e Azione, seppur con qualche distinguo, una condanna è arrivata, il cosiddetto “campo largo” ha preferito non esprimere la vicinanza a Meloni e al governo che presiede. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, non ha usato molti giri di parole:“De Luca, ottimo politico, qui sbaglia profondamente. Ho l’impressione che sia vittima del suo personaggio e quindi debba alzare i toni”. Carlo Calenda, numero uno di Azioni, è stato ancora più netto: “Una giornata di ordinaria follia: istituzioni che si sgretolano tra insulti, sceneggiate e provocazioni”. A preoccupare, e non poco, è il silenzio assenso della giovane segretaria dem Elly Schlein. La bandiera della protesta anti-autonomia, pare di capire, sembra prevalere alla logica del normale dibattito politico e istituzionale.

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