Il braccio di ferro continua. Se da una parte Fratelli d’Italia e Forza Italia continuano a dire no all’ipotesi di un terzo mandato per i governatori, la Lega insiste per procedere con questa riforma, avendo in primis l’obiettivo di ricandidare Luca Zaia (nella foto) in Veneto. Una differenza di vedute che si registra anche dentro il Pd dove Elly Schlein è schierata contro questa ipotesi, mentre il fronte dei sindaci dem – guidato dal primo cittadino di Pesaro Matteo Ricci – contesta la linea della segretaria.
Il confronto si gioca in Commissione Affari Costituzionali sul decreto legge che prevede l’election day per le prossime elezioni europee ed amministrative, dove si discute della possibilità di introdurre il terzo mandato per i primi cittadini dei Comuni tra cinquemila e quindicimila abitanti. La Lega ha presentato un emendamento al decreto per aprire le porte al terzo mandato anche per i governatori. Gli schieramenti appaiono cristallizzati, ma c’è chi come il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga professa ottimismo. «Sono ottimista e dico che c’è l’80% di possibilità di raggiungere l’intesa per il terzo mandato», dice ospite di Un giorno da Pecora. Da Fdi fanno notare che Zaia non può essere eterno… «Non lo è nessuno, ma è importante ragionare sulla possibilità del terzo mandato perché permette ai cittadini di scegliere. All’interno di una coalizione è normale avere pareri diversi, poi si troverà una sintesi. Tutti i presidenti con cui ho parlato alla Conferenza delle Regioni sono favorevoli».
La posizione di Fratelli d’Italia resta solida e netta. Il terzo mandato per i governatori di Regione «non era nel programma elettorale del centrodestra e parlo come coalizione e non solo come Fratelli d’Italia». Inoltre, «non credo proprio che rappresenti una priorità e una urgenza per gli italiani in questo momento» dice ad Affaritaliani Raffaele Speranzon, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «Non va dimenticato – prosegue – che in Veneto Luca Zaia sta già facendo il terzo mandato perché è stato cambiato lo statuto e quindi nel 2025 se si ricandidasse saremmo addirittura al quarto mandato. In più è stato anche vicepresidente all’epoca di Galan Governatore. Serve un ricambio altrimenti la politica perde la propria spinta propulsiva».
Chi propone una soluzione di mediazione è il costituzionalista Sabino Cassese. «Avrei un compromesso: il limite ci deve essere, ora però le Regioni hanno bisogno di continuità. Quindi darei la possibilità, in questa fase, ai presidenti che ne hanno già fatti due di farne un terzo, per una riflessione generale», dice sempre a Un giorno da pecora. «Certamente però non aprirei a un quarto mandato».
E pure la sinistra si arrovella sui mandati. Grillo, per esempio, ieri è tornato sul mantra del «no» doppio mandato: la politica non sia professione.