Il crollo del cantiere fiorentino con il suo tragico epilogo ha acceso il dibattito politico. A innescare la polemica sono le parole di Maurizio Landini (foto), leader della Cgil, che nel suo atto d’accusa indica proprio nell’esecutivo il responsabile ultimo della tragedia fiorentina. «Nel 2023 – dice – ci sono stati mille morti sul lavoro e spesso questi incidenti sono prodotti dal sistema del subappalto e della logica degli appalti al massimo ribasso. È stato questo governo a modificare il codice degli appalti e a reintrodurre il subappalto a cascata». «È necessaria – avverte il segretario della Cgil – una reazione immediata e arrivare alla prossima settimana a un’iniziativa generale. Nei primi mesi di quest’anno siamo di fronte a una conferma di una strage che non è più tollerabile». Nel pomeriggio, poi, è arrivata la conferma della serrata. Cgil e Uil indicono due ore di sciopero per mercoledì 21 febbraio. Sciopero cui non parteciperà la Cisl che ha comunque annunciato una mobilitazione a livello nazionale per chiedere un confronto con il governo.
Le parole di Landini vengono definite «disgustose» dalla Lega. «Il segretario della Cgil – recita una nota diffusa da via Bellerio – ignora che le nuove norme sono state volute dall’Europa, tanto che l’Italia era a rischio infrazione, e che nulla c’entrano con la tragedia. Il livore ideologico della Cgil non si ferma neppure davanti alle tragedie».
«Nel giorno in cui si dovrebbero piangere le vittime e basta c’è chi non perde un attimo per fare la sua propaganda ideologica – commenta Erica Mazzetti di Forza Italia -. Quando ancora sono da appurare i fatti, Landini è già lancia in resta contro il governo per tentare di infangare una buona riforma come è quella del codice appalti». «Condivido con Landini quando parla della assoluta drammaticità del tema e dell’urgenza di affrontarlo – spiega il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi -, ma che questo sia conseguenza di subappalti o di altre cose, merita di essere accertato. Per onorare meglio le vittime è opportuno aspettare che vengano accertate le cause». Il capogruppo azzurro alla Camera Paolo Barelli parla delle morti bianche come di una piaga inaccettabile mentre. «È necessario domandarsi se al di là della legislazione che si cerca di affinare – dice il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti -, il problema vero non sia quello dei controlli. Possiamo continuare a modificare le norme, ma a fronte di una vicenda ripetitiva e peggiorativa che non dà una prospettiva di inversione di tendenza, occorre porsi il problema di intervenire in senso preventivo e verificare cantiere per cantiere se vengono rispettate le norme». A voler ampliare la normativa è invece Nicola Fratoianni (Avs) che pensa all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.