Continuano i tentativi di destabilizzazione e interferenza delle Organizzazioni non governative straniere dei migranti nei confronti dell’Italia. L’ultima in ordine di tempo ad aver attaccato l’Italia è Sea-Watch, tedesca, che senza titolo alcuno accusa l’Italia di non essere democratica. Da quando salito al governo l’esecutivo guidato da Giorga Meloni, il primo di centrodestra dopo oltre 10 anni, si sta verificando una vera e propria campagna di disinformazione da parte delle organizzazioni non governative, sostenute dalla sinistra e dall’estrema sinistra. La colpa del governo a maggioranza di Forza Italia è quella di non lasciare campo libero ai migranti irregolari sul territorio e alle loro Ong, tentando di riportare la sicurezza e l’ordine nel Paese.
Non senza polemica, nell’ultimo messaggio lasciato sui social da Sea-Watch si legge: “Alcune priorità del governo italiano: reprimere e criminalizzare le Ong; zittire chi parla di migrazione o pace in tv; detenere persone che non hanno commesso crimini in condizioni disumane nei Cpr“. Partendo dal primo punto, è evidente che nel momento in cui il governo ha posto delle norme per regolamentare il trasporto dei migranti irregolari raccolti in mare, alle Ong non sia andato bene. La sicurezza nazionale come priorità del goveno Meloni non piace agli equipaggi ideologici no-border delle grandi navi, che vorrebbero usare la Sicilia come proprio hub di sbarco per far più velocemente la spola con le coste libiche e tunisine. E poco importa, poi, che fine facciano le persone che raccolgono in mare, una volta che le fanno scendere in Italia diventa un problema del Paese.
E passando al terzo punto, quello dei Cpr, l’accusa di Sea-Watch parte da un presupposto sbagliato: l’ingresso in un Paese senza documenti è di per sé un reato. Che poi loro non riconoscano il reato di clandestinità, che fa parte dell’ordinamento di qualunque Paese civile, da oriente a occidente, da settentrione a meridione, è un altro discorso. I confini esistono e devono essere rispettati e chi non li rispetta compie un reato. Inoltre, va specificato che nei Cpr, vista la scarsità di posti a disposizione, nella maggior parte dei casi vengono contenuti soggetti di cui è acclarata la pericolosità sociale, che in attesa del rimpatrio non possono essere lasciati in libertà.
Passando, poi, al secondo punto, la strumentalizzazione fatta dalla Ong segue né più e né meno quella fatta dalla sinistra dopo il caos Sanremo. I cantanti in gara sono stati lasciati liberi di esprimere le loro opinioni sul palco del teatro Ariston per tutti i giorni del Festival e l’hanno fatto senza contraddittorio alcuno. Nel momento in cui viene letto un comunicato che fa da contraltare a cinque giorni di proclami, quelli che si definiscono democratici alzano la voce e accusano la censura. A questo punto ha risposto Mara Venier, diretta interessata alle accuse ma, evidentemente, i democratici sono tali quando conviene. La democrazia secondo loro esiste solo quando viene imposto il pensiero unico senza dialogo e contraddittorio. “La tenuta democratica è qualcosa che riguarda tutte e tutti noi“, chiosa la Ong tedesca che in Italia, fatta eccezione per l’utilizzo dei suoi porti, non ha alcun interesse pratico.