Stasera il cielo è biancoceleste sopra Roma. La Lazio compie un’impresa impensabile alla vigilia e batte il Bayern 1-0 all’Olimpico, pure con qualche rimpianto per non aver arrotondato con la superiorità numerica ottenuta al 68′, quando Immobile trasforma il penalty che sancisce la vittoria e Upamecano viene spedito sotto la doccia. Sarri perde Vecino nel riscaldamento: al suo posto Cataldi, meno fisico ma più geometrie. Nel tridente offensivo spazio per Isaksen al fianco di Immobile e Felipe Anderson. Tuchel, in bilico dopo il ceffone rimediato contro il Leverkusen una manciata di giorni fa, schiera il solito modulo con le tre mezze punte dietro allo spauracchio Harry Kane.
Ci prova per primo il Bayern, con Muller che sfila sulla fascia destra e mette in mezzo per per Kane, che però gira alto da interno area. Replica la squadra di Sarri con una palla profonda per Immobile, sventata da un’uscita avventurosa di Neur. La Lazio esce bene in palleggio dal pressing del Bayern e comincia ad alzare il baricentro, provando a costruire trame offensive sempre più velenose. Come al ventesimo, quando Cataldi fa velo per Luis Alberto che sgancia un siluro da fuori che sibila ad un passo dall’incrocio. Non ci si può mai distrarre però, visto che il Bayern conquista un piazzato centrale alla mezz’ora e, con uno schema di finte intricate, manda al tiro Sanè che quasi accarezza il palo. Salgono ancora di tono i tedeschi, seppure a sprazzi, e sfiorano di nuovo il vantaggio con un sinistro ravvicinato di Musiala, servito da Goretzka, ma la palla si impenna. La Lazio, sempre corta e pronta a ripartire con lucidità, chiude la prima frazione con un contropiede di Isaksen che conclude flebile. Si va al riposo con gli uomini di Sarri sul pezzo, più di quanto raccontassero i pronostici.
Ripresa, e subito la Lazio sfiora il vantaggio. Luis Alberto ricama in mezzo al campo passando in mezzo a due e lancia Isaksen, che però aspetta troppo a calciare e si fa murare la conclusione in area da Neur. Il Bayern prova a prendere campo, anche perché Tuchel si desta dal suo torpore e gesticola chiedendo ai suoi di salire. Ma i biancocelesti tengono e ripartono sempre rapidi in contropiede. Fino al colpo di scena, al 68′, quando Felipe Anderson si invola verso la porta e serve Immobile, che avanza in sfondamento: la palla arriva a Isaksen che prende un pestone terrificante alla caviglia. Rosso diretto e rigore. Svolta: Immboli dal dischetto spiazza Neur. Uno a zero Lazio.
Adesso il dilemma è se spingere o tenersi il risultato, ma vale da entrambe le parti. Sarri rinfocola le energie con Castellanos e Pedro (poi entrano anche Kamada e Patric, insieme al primo ingresso, Lazzari), mentre Tuchel si mette con un 4-3-2 e nel finale cambia tutto il tridente, facendo entrare anche il 2005 Tel. Ma nel finale è la Lazio che sfiora il 2-0, con un altro contropiede e la conclusione di Felipe che viene sporcata dalla retroguardia bavarese. Finise così: laziali in festa per la grande impresa, bavaresi che confermano il loro stato confusionale.
LAZIO (4-3-3): Provedel – Marusic, Gila (80′ Patric), Romagnoli, Hysaj (60′ Lazzari)- Guendouzi, Cataldi, Luis Alberto (80′ Kamada) – Felipe Anderson, Immobile (73′ Castellanos), Isaksen (73′ Pedro). Allenatore: Maurizio Sarri
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer – Mazraoui, Kim, Upamecano, Guerreiro – Kimmich, Goretzka (72′ De Ligt) – Sané (80′ Tel), Müller (80′ Choupo Mouting), Musiala – Kane. Allenatore: Thomas Tuchel
ARBITRO: Letexier
RETI: 68′ Immobile (R)
NOTE: Espulso Upamecano (68′); ammoniti Kimmich