Il livello d’allerta è già “al massimo“, anche se al momento non ci sono allarmi specifici da registrare. La guerra in Medio Oriente ha fatto innalzare l’attenzione delle autorità di pubblica sicurezza nel nostro Paese con l’obiettivo di monitorare la delicata situazione e far fronte a possibili minacce. Ad accennare alla question è stato lo stesso ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine del 75esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Israele.
Interpellato dai giornalisti sull’argomento e sul possibile innalzamento dalla soglia di vigilanza, il capo del Viminale ha risposto: “Il livello di allarme è già al massimo livello. Nessun allarme specifico, ma molta attenzione“. L’allerta del resto era già scattata nell’ottobre scorso, a seguito dell’attacco subito da Israele con il conseguente inasprimento della situazione in Medio Oriente. Già in quell’occasione, intervenendo in Aula, Piantedosi aveva dato notizia di un immediato rafforzamento di tutti i dispositivi di osservazione e controllo riferiti agli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale.
“È stata effettuata una ricognizione degli obiettivi sensibili in Italia che sono stati quantificati in oltre 28mila, 205 dei quali israeliani, in prevalenza sedi diplomatiche o centri religiosi“, aveva spiegato il titolare del Viminale. L’attualità ha poi confermato la necessità di quel rinvigorito monitoraggio da parte delle autorità di sicurezza: solo dieci giorni fa, a Firenze, il consolato americano era stato bersagliato con alcune bottiglie incendiarie e il gesto era stato rinvendicato con un video in lingua araba nel quale venivano pronunciate esplicite minacce verso il nostro Paese. “Se l’Italia e l’Europa continueranno a sostenere i crimini di Israele e Usa inizieremo con la vera prima operazione e sappiate che oltre metà degli obbiettivi non sono israeliani o americani“, affermava un’inquietante voce fuori campo.
“Il conflitto in Medio Oriente reca con sè anche il rischio di innescare radicalizzazioni islamiste“, aveva avvertito Piantedosi già a ottobre, facendo riferimento all’attentato di Bruxelles, dove un fanatico islamista e aveva freddato due cittadini svedesi. Alla luce di quell’episodio l’allerta si era ulteriormente alzata in tutta Europa e anche nel nostro Paese. E infatti ora il capo del Viminale conferma: “livello d’allarme già al massimo“. Il fatto che, fortunatamente, non si ravvisino specifiche minacce non è tuttavia un motivo sufficiente ad abbassare la guardia.