Amadeus, ospite di Porta a Porta, ha ribadito la sua intenzione di non lavorare a un sesto festival di Sanremo consecutivo. Ha deciso di fermarsi al quinto, che ha raccolto il maggiori ascolti delle edizioni recenti della kermesse. “Non so chi possano essere i miei successori, ogni giorno leggo tanti nomi sui giornali: da questo momento sono tornato un soldato semplice e non spetta a me decidere cosa accadrà dopo. Di una cosa sono però convinto: conduttore e direttore artistico per me devono assolutamente coincidere“, ha detto il conduttore ospite del programma di Bruno Vespa.
Inevitabilmente, durante l’intervista nel salotto di Rai1, il discorso si è spostato sulle polemiche che hanno accompagnato l’edizione in relazione ai proclami pro-Palestina lanciati sul palco da diversi cantanti. “Il festival di Sanremo non ha mai promosso odio, ha sempre parlato di inclusione, di libertà. E i cantanti che sono saliti sul palco hanno chiesto la fine della guerra, hanno chiesto la pace. La guerra da qualsiasi parte è da condannare, non c’è una guerra da un lato o dall’altro. C’è la guerra che va fermata, qualsiasi guerra al mondo va fermata“, ha detto Amadeus in un improvviso slancio di buonismo qualunquista.
“Mai mi sarei sognato, ma neanche i cantanti, di portare odio. Anzi noi portiamo esattamente l’opposto“, ha detto ancora, aggiungendo che “I ragazzi che vengono in gara fanno messaggi e appelli di pace, di libertà, di libertà di idee, di pensiero, di uguaglianza di pelle, di valori. Mi sento di dire che nella storia di Sanremo, senza sembrare presuntuoso, in questi anni c’è stato un grande senso di inclusione che va assolutamente rispettato e mai cambiato, sennò torniamo indietro“. Il conduttore è riuscito agilmente ad aggirare la polemica ignorando che ogni proclama sul palco sia stato fatto a senso unico. Durante il programma c’è stato tempo anche per parlare della vincitrice, Angelina Mango, definita dal conduttore come una “ragazza talentuosa, una ragazza semplice, che fa stare sul palco che, come si dice in gergo, se lo mangia il palco, lo riempie, sia quando fa qualcosa di estremamente allegro, come ha fatto con ‘La noia’, il pezzo che ha vinto Sanremo, sia quando canta, per esempio, ‘La rondine’“.