In aula quando viene mostrato il corpo di Giulia Tramontano, in un anfratto pieno di erbacce in via Monte Rosa a Senago, cala il silenzio. Alessandro Impagnatiello, l’ex compagno accusato del suo omicidio, sbarra gli occhi sorpreso. Poi inizia a tremare. “Non hai perso nulla. É un pezzo di m.. Adesso perderà tutto piano piano, lo posso giurare su mio figlio. Assisterai al suo fallimento vitale. Sappi che lui negherà fino alla morte. Quindi ti prego tira fuori tutte le prove che hai”. Sono le 15.28 del 27 maggio, Giulia Tramontano e l’altra ragazza con cui Alessandro Impagnatiello aveva una relazione stanno per incontrarsi. Anche la collega del barista si sente “tradita”, avendo scoperto che il ragazzo con cui usciva conviveva con una donna che era incinta al settimo mese di gravidanza. A lei lui aveva mostrato un finto test di paternità, per dimostrare che il figlio di Giulia non era il suo. Solo poche ore dopo, la 27enne verrà uccisa a coltellate, probabilmente nel salotto di via Novella a Senago dove viveva la coppia. Il suo corpo viene dato alle fiamme e “spostato più volte. Dalla vasca da bagno, alla cantina al box”.
L’omicidio, i messaggi e la videochiamata
A ricostruire nel dettaglio le ore a ridosso dell’omicidio è Pasquale Afeltra, della squadra omicidi del Nucleo investigativo di Milano. La ragazza, che alle 17.30 lascia il bar dove lavorava in centro col motorino per tornare a casa, poco dopo scrive ancora a Giulia. Ma i messaggi che seguono sono diversi: “freddi, distanti – riferisce il testimone – volti a tranquillizzarla e ad escluderla dalla situazione”. Alle 21,50 prova ancora a chiamarla ma lei non risponde. Poi videochiama Impagnatiello. E lui risponde mostrandole l’appartamento e le dice che Giulia, che non si vede, è andata a dormire a casa di un’amica. “Probabilmente si trovava nella vasca da bagno”, è l’ipotesi. L’ultimo messaggio della giovane alla vittima è delle 22.21. “Voglio solo sapere che stai bene. Possiamo vederci domani come ci siamo detti. Poi rispetterò la tua decisione”.
La madre di Giulia: “Lotteremo per te”
I genitori di Impagnatiello non partecipano all’udienza perché testimonieranno alla prossima del 7 marzo. Poco prima dell’inizio dell’udienza arriva il messaggio della madre di Giulia, Loredana. “Amore mio, oggi si parlerà di te, di come siete stati strappati alla vita, di come con tutte le tue forze hai cercato la verità a costo della vostra splendida vita. Tu sarai sempre per noi la nostra ‘immensamente Giulia’ e Thiago il nostro angelo. Lotteremo per te fino all’ultimo”.