Amadeus voce dei trattori. I mezzi fin sotto il Colosseo

Amadeus voce dei trattori. I mezzi fin sotto il Colosseo

Alla fine ha vinto il buon senso che ha permesso di salvare lo spettacolo dalle speculazioni politiche e dalle proteste sindacali. Sul palco di Sanremo gli agricoltori sono arrivati per interposta persona. A prestar loro la voce ci ha pensato Amadeus che ha letto una breve ma densa lettera concordata tra diverse sigle e accettata dai vertici Rai. Nella lettera non si attacca il governo, né sindacati o partiti. Bensì si chiede rispetto per una categoria in forte difficoltà. Il testo letto da Amadeus parla di prodotti del made in Italy da difendere con maggior impegno e invoca da parte del governo un più serrato controllo sui prezzi al consumo, lamentando che da oltre quindici anni i prezzi pagati ai produttori sono fermi mentre nei supermercati la crescita è continua.

Nella lettera si chiede anche un maggior rigore nei confronti degli alimenti provenienti dall’estero e prodotti con regolamenti meno stringenti. Nella lettera si parla anche di dazi e di un rinnovo delle barriere doganali. Quella che doveva essere la giornata della protesta e dei disagi è diventata la giornata del dialogo. Al centro di Roma si sono sì visti i trattori con i cartelli (e i tricolori) ma senza intralci per il traffico. Si è trattato di una rappresentanza di quattro mezzi di Riscatto agricolo scortati dalle auto delle forze dell’ordine. Quattro mezzi della stessa sigla che ha dimostrato tutta la sua intraprendenza a Sanremo con la richiesta di arrivare sul palco del festival per esporre le ragioni della protesta.

Una sua delegazione si è anche fermata davanti al Ministero dell’agricoltura per chiedere un incontro con il ministro Lollobrigida. Incontro avvenuto soltanto nel tardo pomeriggio dopo che lo stesso ministro aveva lasciato Palazzo Chigi al termine dell’incontro tra governo e rappresentanti del mondo agricolo. In serata lo stesso Lollobrigida si è recato al presidio in via Nomentana ed è stato accolto dagli applausi.

Nel lungo percorso che li ha portati fino al Circo Massimo, passando anche davanti al Colosseo, i mezzi sono stati accolti da applausi e da grida di incitamento da parte dei passanti. Sull’anello stradale che circonda la capitale, poi, ieri sera, ha sfilato un centinaio di mezzi provocando forti rallentamenti del traffico. E simili scenari si sono registrati in altre città e località italiane (da Termoli a Siracusa).

Le note di colore della giornata sono rappresentate dalla presenza di Ornella Muti che ha solidarizzato con i manifestanti nella città ligure, portando un bancale di arance calabresi, mentre la mucca Ercolina ha continuato a far bella mostra di sé (ma lontano dal prato sintetico installato davanti all’Ariston). L’idea di sfruttare una ribalta mediatica autorevole ed efficace come il palco del festival non è piaciuta ad alcuni rappresentanti dell’opposizione. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, il più critico. «Premesso che le istanze di tutti i lavoratori vanno ascoltate, a partire da quelli meno sostenuti e sovvenzionati – afferma – è bene ricordare che un terzo del bilancio dell’Unione europea, circa 400 miliardi, va in sovvenzioni all’agricoltura.

Che il 40% di quasi tutti i trattori che noi vediamo sfilare sono stati acquistati grazie alle sovvenzioni europee. Che già nel luglio 2023 il Parlamento europeo aveva votato per fare in modo che l’agricoltura fosse l’unico settore a non pagare la carbon tax». Mentre il leader dei Cinquestelle ha già annunciato di voler incontrare al più presto i rappresentanti della protesta: «Per noi è importante avere delle antenne su quella che è la realtà economica e sociale del paese, questo vale per gli agricoltori e per tutte le categorie».

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