– Prima di cominciare, leggo che la Rai ha aperto un provvedimento disciplinare contro un giornalista che ha criticato il fisico di BigMama e pare ci siano delle polemiche anche per il post di Striscia La Notizia in cui si mettevano a confronto la rapper (per assenza di prove) e la piovra Ursula della Sirenetta. Noi lo sapevamo e infatti ieri su questa rubrica ci eravamo astenuti dal commentare, certi che sarebbe arrivata l’accusa di body shaming. Però, signori miei: la Rai non può fare prediche a nessuno. Ieri ha mandato in onda per diversi secondi l’immagine della Costa Smeralda con la scritta enorme contro il “nasone” di Amadeus. La lotta al body shaming o vale per tutti o per nessuno. Oppure ci state dicendo che si può scherzare sui difetti fisici del conduttore e non giocare sulle somiglianze di BigMama? Perché ci pare un tantino ipocrita.
– Il giorno in cui elimineranno il Prima Festival, evitando queste ignobili figure ai poveri cristi chiamati a inventarsi qualcosa, diventeremo un Paese migliore.
– Nonno Ruggero batte Ibrahimovic 10 a 0. Sa stare sul palco meglio di tanti altri a cui avranno versato migliaia di euro per impappinarsi nel leggere un cartoncino.
– Ma Ghali che si è messo addosso? Ha due guanti che sembrano quelli usati dagli allevatori per infilare mano e braccia nel sedere delle vacche. Dite che è un messaggio di solidarietà alla protesta dei trattori attesi per domani?
– Vorrei diventare direttore artistico di Sanremo solo per mettere una regola: obbligatorio vestirsi in giacca e cravatta. Basta pagliacciate.
– Fred de Palma: ieri era uno di quelli che, per disperazione, avevamo dimenticato di recensire. Non ci eravamo persi niente. Voto: 5.
– Entrano i La Sad. Il primo pare jocker. Il secondo si è lisciato i capelli viola fluo. Il terzo non si capisce dove sta guardando, pare disorientato. Neppure il papillon può risollevare un trio così. Mi correggo: vi serve un esorcista, non un barbiere.
– Renga e Nek vestiti praticamente come ieri. Bravi. Voto: 10. La canzone rispetto a ieri boh, non sfonda.
– Marchetta di Sanremo alle olimpiadi invernali di Milano-Cortina dopo che ieri la Brignone se ne era dimenticata. Malagò non afferma nulla e spiega niente. A che serve, così?
– Voglio un peluche di Tina e Milo a casa. Subito.
– So di andare contro tutti i colleghi più esperti e poi criticare Giorgia, visti gli altri interpreti in gara, pare una mezza bestemmia. Ma questa interpretazione di “E poi” non è stata all’altezza delle aspettative.
– Alfa è la dimostrazione che scrivere un tormentone (Bella-bellissimissima) non ti trasforma in una gallina dalle uova d’oro. Questo brano “Vai!” è acerbo. Voto: 5.
– Diodato e l’endorsement alle “belle parole” di Dargen D”Amico sulla guerra a Gaza: scendono le sue quotazioni. Avrebbe potuto ricordare anche gli stupri di Hamas e invece niente.
– Dargen D’Amico dice di non voler fare politica ma poi si prende lo spazio di un mezzo comizio. Però molto meglio oggi con questo abito strambo e bicolore che ieri con i peluche attaccati alle spalle. Onda Alta sarà una hit, piacevole, e in fondo è la copia di Dove si balla. E comunque, come per i The Kolors, più adatta al Festivalbar che a Sanremo.
– Una bomboniera Swarovski, che risponde al nome di Rose Villain, presenta Il Volo. E uno di loro, non ricordo chi, invece di vestirsi seriamente ha preferito indossare un karategi bianco. Mi dispiace per loro, ma il mix lirico-pop ha stufato. E anche a guardarli sembrano pure vecchi. Voto: 5.
– Giorgia chi l’ha vestita? Un cieco? Pare un albero di Natale.
– I Bunker44 invece sono stati agghindati da un branco di cocainomani in uscita libera.
– Gazzelle ha mal di stomaco. Credo non abbia preso il 60% delle note. Melodia zuccherosa, forse troppo. Voto: 4
– Di Giovanni Allevi colpisce più il sorriso che la predica. Ma è sempre da rispettare chi racconta il dolore della malattia, il peggior incubo di ogni esistenza.
– Ricevo e ripubblico. “Monologo di Allevi: ‘Ringrazio per la bellezza del creato’ –> applauso moscio e in ritardo. ‘Ringrazio i medici e gli infermieri’ –> scroscio di appluasi, teatro in delirio. Segnalo che in termini di gradimento i medici stanno sopra a Dio. E perché non ha citato quella cosa che tira più di un carro di buoi”. Spettacolo.
– Ma perché inquadrano ogni sera almeno una volta la moglie di Amadeus?
– Deve essere drammatico per un compositore avere il formicolio alle mani. Dalla regia mi dicono che se non metto 10 e lode al maestro Allevi non mi leggeranno più. Io ai miei lettori tengo: quindi, 10 e lode sia.
– Canta molto meglio questa sconosciuta interprete di “Romagna mia” del 73% dei cantanti in gara. Che codice del televoto ha? È la dimostrazione che al Festival mediamente ci sono meno solisti validi che in una sagra di Imola.
– Emma: al secondo ascolto Apnea funziona meglio che al primo e forse anche lei ha trovato maggiore tranquillità. La voce è più potente, più piena, più Emma. Benvenuta tra noi. Voto: 7
– Allora, cerchiamo di capirci. “Presentare” al Festival di Sanremo significa ripetere a pappagallo da un enorme gobbo o, in alternativa, leggere da un cartoncino. In sostanza se hai superato l’esame di quinta elementare e non sei analfabeta, non dovresti avere nessun problema. Ma per un motivo inspiegabile tutti quelli che all’Ariston sono chiamati a “presentare” ripetono questa storiella del “sono tesissimo”, “ce la farò?”. Risposta semplice: se non sei cretino, sì.
– Si può dire che BigMama non si fa un favore a vestirsi così? Men che meno a togliersi la gonna e a twerkare. Oppure domani mi cacciano dall’Ordine dei giornalisti per body shaming?
– Eccallà: sembrava troppo bello per essere vero. Il Sanremo solo musica e niente politica è durato solo un giorno. BigMama dedica la canzone alla comunità Queer (“amate come volete, potete farlo”). Primo: e chi ve lo ha mai vietato? Secondo: ormai il giochetto appare vecchio, stantio, visto e rivisto. Che barba. Sembra quasi che un certo mondo si senta come se gli avessero usurpato il Festival: lo sentivano una cosa loro e lo rivogliono indietro. Quindi fanno questi agguati in diretta. Che pochezza.
– Alle sparate di BigMama si aggiungono quelle Ghali (pro Gaza), D’Amico (pro Gaza), Diodato (“restiamo umani”) e Rosa Chemical che fa volare peni in diretta tv nazionale. Sanremo apolitico è già sotto assedio. Manovra infame: Amadeus, salvalo.
– Il budget di Sanremo era risicato: hanno preso solo la controfigura di John Travolta. Dateci quello vero.
– Abbiamo davvero pagato John per un siparietto così idiota? Cara Rai, mi candido come prossimo autore di Sanremo. Non ho nessuna esperienza: di musica non capisco un corno, di spettacolo men che meno. Però non posso fare peggio di così, no? Butto lì un’idea, gratis: la prossima volta potremmo investire gli stessi minuti per intervistarlo sulla sua carriera e la storia del cinema. Fico, eh?
– Capisco, caro Travolta, che per soldi si fa tutto. Ma per ridurti a questa pagliacciata devono averti pignorato anche il frigorifero. Altrimenti non si spiega.
– John Travolta che rifiuta il cappellino da papera da Fiorello è il momento più alto (o basso?) del Festival. L’ultimo briciolo di dignità dell’attore americano che si risveglia dal torpore in cui era sprofondato. Dite che l’ha fatto per non rovinarsi l’acconciatura?
– The Kolors: già mi immagino che in radio andrà a sfinimento, il che significa più soldi per loro. E a noi chi si arricchisce piace. Quindi voto 8
– Finalmente Giorgia. Il madley mettrà pressione a tutti quelli che canteranno dopo, domani e dopodomani. Il canto è un’arte, ma anche una tecnica. Va studiato. E non tutti dovrebbero poter salire su un palco. Capito BigMama?
– Ha ragione Mannoia: si è fermato il tempo.
– Poraccio Geolier. Prima canta Giorgia, poi ti presenta Fiorella Mannoia. Sei un uomo morto.
– Ha capito più parole John Travolta durante il ballo del Qua Qua che io con Geolier.
– Giustamente siamo saliti in cima alla montagna con Giorgia e adesso ci fanno rotolare rovinosamente giù con Geolier. Se lo candidiamo all’Eurovision magari può partecipare lo stesso per il Regno di Napoli: chiediamo al principe Emanuele Filiberto se può mettere una buona parola coi Borboni? Voto: 3.
– Prima Geolier, poi gli attori di Mare Fuori. Ho paura che il prossimo sia Vincenzo De Luca che proclama l’indipendenza della Campania.
– Che barba il pippozzo sul femminismo. Vi giuro che in Azione Cattolica alla veglia di Natale in Duomo a Perugia presentavamo riflessioni sociologiche più profonde. E recitate anche meglio. Questa sembra la Via Crucis.
– Loredana Bertè, almeno canta. Ma il suo brano sembra un vecchio pezzo della Bertè. Voto: 7
– Dieci punti per l’architetto Gaetano Castelli che continua a ripetere “che carrambata” a microfono acceso. Magico.
– Annalisa. Quelli intelligenti scrivono “femme fatale”, noi che siamo più terra terra ci accontentiamo di dire che si fa guardare. E lo sa. Quindi ci gioca con quelle calze e la minigonna. Però bisogna anche essere onesti: esclusa Giorgia, oggi è l’unica cantante degna di essere definita tale per l’uso della voce. Probabilmente il brano avrebbe sfondato anche senza l’aiutino di Sanremo. Voto: 8.
– La canzone di Irama non è male, ma ripeto: somiglia all’ultimo brano portato a Sanremo senza riuscire ad eguagliarlo. Un po’ come Elly Schlein che cerca di imitare Giuseppe Conte. Alla fine uno preferisce l’originale. E poi perché canta senza aprire la bocca? Voto: 6. (Dalla regia mi dicono che devo aggiungere un voto “per le vene sexy che gli spuntano sul collo quando canta -faccina che sbava-“. Eseguo: 7.
– L’abito che fa da contorno a Clara è finalmente appropriato, ma “Diamanti grezzi” non è al livello di questo Festival (il che è tutto dire). Lei si esprime meglio di ieri, forse merito dell’emozione in regressione. Però il “bacio con la lingua che fa paura” non convince. Occasione sprecata. Voto: 5,5.
– Primo in classica Geolier, l’ospite internazionale. Secondo me la gente sperava di ottenere la traduzione integrale del testo inviando gli sms del televoto. Sennò non si spiega tutto questo sostegno.