Agguato buonista al Festival, umiliato John Travolta e Allevi: quindi, Sanremo…

Agguato buonista al Festival, umiliato John Travolta e Allevi: quindi, Sanremo...

– Prima di cominciare, leggo che la Rai ha aperto un provvedimento disciplinare contro un giornalista che ha criticato il fisico di BigMama e pare ci siano delle polemiche anche per il post di Striscia La Notizia in cui si mettevano a confronto la rapper (per assenza di prove) e la piovra Ursula della Sirenetta. Noi lo sapevamo e infatti ieri su questa rubrica ci eravamo astenuti dal commentare, certi che sarebbe arrivata l’accusa di body shaming. Però, signori miei: la Rai non può fare prediche a nessuno. Ieri ha mandato in onda per diversi secondi l’immagine della Costa Smeralda con la scritta enorme contro il “nasone” di Amadeus. La lotta al body shaming o vale per tutti o per nessuno. Oppure ci state dicendo che si può scherzare sui difetti fisici del conduttore e non giocare sulle somiglianze di BigMama? Perché ci pare un tantino ipocrita.

– Il giorno in cui elimineranno il Prima Festival, evitando queste ignobili figure ai poveri cristi chiamati a inventarsi qualcosa, diventeremo un Paese migliore.

Nonno Ruggero batte Ibrahimovic 10 a 0. Sa stare sul palco meglio di tanti altri a cui avranno versato migliaia di euro per impappinarsi nel leggere un cartoncino.

– Ma Ghali che si è messo addosso? Ha due guanti che sembrano quelli usati dagli allevatori per infilare mano e braccia nel sedere delle vacche. Dite che è un messaggio di solidarietà alla protesta dei trattori attesi per domani?

– Vorrei diventare direttore artistico di Sanremo solo per mettere una regola: obbligatorio vestirsi in giacca e cravatta. Basta pagliacciate.

Fred de Palma: ieri era uno di quelli che, per disperazione, avevamo dimenticato di recensire. Non ci eravamo persi niente. Voto: 5.

– Entrano i La Sad. Il primo pare jocker. Il secondo si è lisciato i capelli viola fluo. Il terzo non si capisce dove sta guardando, pare disorientato. Neppure il papillon può risollevare un trio così. Mi correggo: vi serve un esorcista, non un barbiere.

Renga e Nek vestiti praticamente come ieri. Bravi. Voto: 10. La canzone rispetto a ieri boh, non sfonda.

– Marchetta di Sanremo alle olimpiadi invernali di Milano-Cortina dopo che ieri la Brignone se ne era dimenticata. Malagò non afferma nulla e spiega niente. A che serve, così?

– Voglio un peluche di Tina e Milo a casa. Subito.

– So di andare contro tutti i colleghi più esperti e poi criticare Giorgia, visti gli altri interpreti in gara, pare una mezza bestemmia. Ma questa interpretazione di “E poi” non è stata all’altezza delle aspettative.

Alfa è la dimostrazione che scrivere un tormentone (Bella-bellissimissima) non ti trasforma in una gallina dalle uova d’oro. Questo brano “Vai!” è acerbo. Voto: 5.

Diodato e l’endorsement alle “belle parole” di Dargen D”Amico sulla guerra a Gaza: scendono le sue quotazioni. Avrebbe potuto ricordare anche gli stupri di Hamas e invece niente.

Dargen D’Amico dice di non voler fare politica ma poi si prende lo spazio di un mezzo comizio. Però molto meglio oggi con questo abito strambo e bicolore che ieri con i peluche attaccati alle spalle. Onda Alta sarà una hit, piacevole, e in fondo è la copia di Dove si balla. E comunque, come per i The Kolors, più adatta al Festivalbar che a Sanremo.

– Una bomboniera Swarovski, che risponde al nome di Rose Villain, presenta Il Volo. E uno di loro, non ricordo chi, invece di vestirsi seriamente ha preferito indossare un karategi bianco. Mi dispiace per loro, ma il mix lirico-pop ha stufato. E anche a guardarli sembrano pure vecchi. Voto: 5.

– Giorgia chi l’ha vestita? Un cieco? Pare un albero di Natale.

– I Bunker44 invece sono stati agghindati da un branco di cocainomani in uscita libera.

Gazzelle ha mal di stomaco. Credo non abbia preso il 60% delle note. Melodia zuccherosa, forse troppo. Voto: 4

– Di Giovanni Allevi colpisce più il sorriso che la predica. Ma è sempre da rispettare chi racconta il dolore della malattia, il peggior incubo di ogni esistenza.

– Ricevo e ripubblico. “Monologo di Allevi: ‘Ringrazio per la bellezza del creato’ –> applauso moscio e in ritardo. ‘Ringrazio i medici e gli infermieri’ –> scroscio di appluasi, teatro in delirio. Segnalo che in termini di gradimento i medici stanno sopra a Dio. E perché non ha citato quella cosa che tira più di un carro di buoi”. Spettacolo.

– Ma perché inquadrano ogni sera almeno una volta la moglie di Amadeus?

– Deve essere drammatico per un compositore avere il formicolio alle mani. Dalla regia mi dicono che se non metto 10 e lode al maestro Allevi non mi leggeranno più. Io ai miei lettori tengo: quindi, 10 e lode sia.

– Canta molto meglio questa sconosciuta interprete di “Romagna mia” del 73% dei cantanti in gara. Che codice del televoto ha? È la dimostrazione che al Festival mediamente ci sono meno solisti validi che in una sagra di Imola.

Emma: al secondo ascolto Apnea funziona meglio che al primo e forse anche lei ha trovato maggiore tranquillità. La voce è più potente, più piena, più Emma. Benvenuta tra noi. Voto: 7

– Allora, cerchiamo di capirci. “Presentare” al Festival di Sanremo significa ripetere a pappagallo da un enorme gobbo o, in alternativa, leggere da un cartoncino. In sostanza se hai superato l’esame di quinta elementare e non sei analfabeta, non dovresti avere nessun problema. Ma per un motivo inspiegabile tutti quelli che all’Ariston sono chiamati a “presentare” ripetono questa storiella del “sono tesissimo”, “ce la farò?”. Risposta semplice: se non sei cretino, sì.

– Si può dire che BigMama non si fa un favore a vestirsi così? Men che meno a togliersi la gonna e a twerkare. Oppure domani mi cacciano dall’Ordine dei giornalisti per body shaming?

– Eccallà: sembrava troppo bello per essere vero. Il Sanremo solo musica e niente politica è durato solo un giorno. BigMama dedica la canzone alla comunità Queer (“amate come volete, potete farlo”). Primo: e chi ve lo ha mai vietato? Secondo: ormai il giochetto appare vecchio, stantio, visto e rivisto. Che barba. Sembra quasi che un certo mondo si senta come se gli avessero usurpato il Festival: lo sentivano una cosa loro e lo rivogliono indietro. Quindi fanno questi agguati in diretta. Che pochezza.

– Alle sparate di BigMama si aggiungono quelle Ghali (pro Gaza), D’Amico (pro Gaza), Diodato (“restiamo umani”) e Rosa Chemical che fa volare peni in diretta tv nazionale. Sanremo apolitico è già sotto assedio. Manovra infame: Amadeus, salvalo.

– Il budget di Sanremo era risicato: hanno preso solo la controfigura di John Travolta. Dateci quello vero.

– Abbiamo davvero pagato John per un siparietto così idiota? Cara Rai, mi candido come prossimo autore di Sanremo. Non ho nessuna esperienza: di musica non capisco un corno, di spettacolo men che meno. Però non posso fare peggio di così, no? Butto lì un’idea, gratis: la prossima volta potremmo investire gli stessi minuti per intervistarlo sulla sua carriera e la storia del cinema. Fico, eh?

– Capisco, caro Travolta, che per soldi si fa tutto. Ma per ridurti a questa pagliacciata devono averti pignorato anche il frigorifero. Altrimenti non si spiega.

John Travolta che rifiuta il cappellino da papera da Fiorello è il momento più alto (o basso?) del Festival. L’ultimo briciolo di dignità dell’attore americano che si risveglia dal torpore in cui era sprofondato. Dite che l’ha fatto per non rovinarsi l’acconciatura?

The Kolors: già mi immagino che in radio andrà a sfinimento, il che significa più soldi per loro. E a noi chi si arricchisce piace. Quindi voto 8

– Finalmente Giorgia. Il madley mettrà pressione a tutti quelli che canteranno dopo, domani e dopodomani. Il canto è un’arte, ma anche una tecnica. Va studiato. E non tutti dovrebbero poter salire su un palco. Capito BigMama?

– Ha ragione Mannoia: si è fermato il tempo.

– Poraccio Geolier. Prima canta Giorgia, poi ti presenta Fiorella Mannoia. Sei un uomo morto.

– Ha capito più parole John Travolta durante il ballo del Qua Qua che io con Geolier.

– Giustamente siamo saliti in cima alla montagna con Giorgia e adesso ci fanno rotolare rovinosamente giù con Geolier. Se lo candidiamo all’Eurovision magari può partecipare lo stesso per il Regno di Napoli: chiediamo al principe Emanuele Filiberto se può mettere una buona parola coi Borboni? Voto: 3.

– Prima Geolier, poi gli attori di Mare Fuori. Ho paura che il prossimo sia Vincenzo De Luca che proclama l’indipendenza della Campania.

– Che barba il pippozzo sul femminismo. Vi giuro che in Azione Cattolica alla veglia di Natale in Duomo a Perugia presentavamo riflessioni sociologiche più profonde. E recitate anche meglio. Questa sembra la Via Crucis.

Loredana Bertè, almeno canta. Ma il suo brano sembra un vecchio pezzo della Bertè. Voto: 7

– Dieci punti per l’architetto Gaetano Castelli che continua a ripetere “che carrambata” a microfono acceso. Magico.

– Annalisa. Quelli intelligenti scrivono “femme fatale”, noi che siamo più terra terra ci accontentiamo di dire che si fa guardare. E lo sa. Quindi ci gioca con quelle calze e la minigonna. Però bisogna anche essere onesti: esclusa Giorgia, oggi è l’unica cantante degna di essere definita tale per l’uso della voce. Probabilmente il brano avrebbe sfondato anche senza l’aiutino di Sanremo. Voto: 8.

– La canzone di Irama non è male, ma ripeto: somiglia all’ultimo brano portato a Sanremo senza riuscire ad eguagliarlo. Un po’ come Elly Schlein che cerca di imitare Giuseppe Conte. Alla fine uno preferisce l’originale. E poi perché canta senza aprire la bocca? Voto: 6. (Dalla regia mi dicono che devo aggiungere un voto “per le vene sexy che gli spuntano sul collo quando canta -faccina che sbava-“. Eseguo: 7.

– L’abito che fa da contorno a Clara è finalmente appropriato, ma “Diamanti grezzi” non è al livello di questo Festival (il che è tutto dire). Lei si esprime meglio di ieri, forse merito dell’emozione in regressione. Però il “bacio con la lingua che fa paura” non convince. Occasione sprecata. Voto: 5,5.

– Primo in classica Geolier, l’ospite internazionale. Secondo me la gente sperava di ottenere la traduzione integrale del testo inviando gli sms del televoto. Sennò non si spiega tutto questo sostegno.

Leave a comment

Your email address will not be published.