Scandali, malattie e destini avversi. Il regno si sgretola sotto il nuovo Re

Scandali, malattie e destini avversi. Il regno si sgretola sotto il nuovo Re

L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re. Le storie di casa Windsor fanno tornare alla mente la cantilena dell’infanzia. Non soltanto i gioielli della corona, non soltanto le mille dimore sparse nel regno, non soltanto carrozze e panfili, la dinastia inglese si ritrova con gli stessi affanni dei propri sudditi, l’ultima notizia su re Carlo III ha stonato il popolo, anche quello repubblicano, il Times non ha avuto esitazioni, prima pagina monografica titolo «Il Re ha un cancro», la fotografia mostra un monarca solo, pallido, con le braccia dietro la schiena e un articolo a spiegazione. È come l’annuncio di un evento storico, è l’Inghilterra che fa i conti con il proprio passato, quasi esclusivo tra le case regnanti, e si interroga sul futuro.

Si riunisce la famiglia, Harry rientra dagli Stati Uniti, William si divide tra la convalescenza della moglie Kate, della quale non si conoscono i reali motivi dell’intervento chirurgico all’addome, e la veglia accanto al padre, Andrea è fuori dai quadri per errori grossolani, Anna è, come sempre, presente ma silenziosa, Camilla, regina consorte, undici anni fa si è sottoposta ad un intervento di isterectomia, Margareth, sorella minore di Elisabetta II, finì la sua bella vita, tragicamente in sedia a rotelle, ferita dagli ictus e da un tumore, Sarah Ferguson ha subìto un’operazione di mastectomia. La sanità inglese è precaria, Piers Morgan, illustre giornalista e presentatore televisivo, in un incontro con il primo ministro Sunak ha denunciato lo sconcerto e la rabbia dei pazienti (tra questi la madre dello stesso Mor gan) costretti a restare in corsia per lunghe ore senza alcuna informazione e supporto, quindi ha scritto che il comunicato di Buckingham Palace sulla malattia del sovrano è inaccettabile perché non indica di quale tumore si tratti, crea dunque confusione, provoca illazioni e apre scenari di ogni tipo e preoccupazione.

Di colpo l’immagine, solida, forte, gloriosa e inattaccabile costruita da Elisabetta II, si è frantumata dopo la sua morte, il regno non è più unito, il re è malato, la consorte regina non lascia traccia nel sentimento popolare, i dissidi tra i due fratelli, William e Harry, hanno macchiato la fotografia di gruppo, l’ingresso di Meghan ha intossicato i rapporti di corte, i docufilm su Netflix, il libro Spare di Harry, le acide interviste sui canali televisivi americani, hanno aggiunto polvere sull’argenteria di palazzo.

È finita un’epoca tenuta assieme dalla regina Elisabetta II e dal principe Filippo, gli eredi e il resto dei Windsor non concedono più pagine di fiaba ma di cronaca e di scandali non più mascherate e protette dalla sovrana scomparsa, si procede alla ricerca del regno perduto, lo stesso Carlo III, dopo avere atteso per settant’anni, di sedersi sul trono, oggi è un uomo debole, un sovrano che potrebbe perdere la corona. William sembra destinato a prenderne il posto a breve, il re potrebbe abdicare, tornano le nubi grigie e tempestose degli anni di Edoardo VIII e di suo fratello Giorgio VI. «…

Dio salvi il re, mandacelo vittorioso, felice e glorioso per regnare a lungo sudi noi», così recita l’inno inglese. Sembra il testo scritto da un bambino sognatore. È il tempo delle preghiere.

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