Nelle prime ore del mattino la Russia ha lanciato un massiccio attacco contro l’Ucraina, sparando 44 missili e utilizzando 20 droni. Il raid ha preso di mira molteplici città, compresa la capitale Kiev, ma ha anche fatto scattare sull’attenti la Polonia. Varsavia ha infatti attivato il suo protocollo di difesa aereo dopo che un missile di Mosca è volato ad una ventina di chilometri dal confine polacco. L’aviazione del Paese Nato si è quindi schierata in volo per monitorare la situazione ed evitare violazioni territoriali.
Tensione in Polonia
Le autorità polacche hanno fatto sapere di aver attivato tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza del proprio spazio aereo, aggiungendo che la “leadership della Repubblica di Polonia monitora costantemente la situazione“. In una nota diffusa da Varsavia si legge che “mettiamo in guardia contro l’attivazione dell’aviazione polacca e alleata, che potrebbe essere associata a un aumento dell’attività soprattutto nella regione sud-orientale del Paese“. In seguito al suddetto attacco missilistico russo in Ucraina, pare che almeno tre aerei dell’aeronautica di Varsavia – jet F-16 – siano decollati per far fronte alla situazione d’emergenza. “Avvisiamo sull’attivazione dell’Aeronautica polacca e alleata“, ha ribadito anche su X il Comando operativo polacco.
Non è la prima volta che nell’ambito della guerra in Ucraina un missile sfiora, o addirittura penetra, il confine polacco. La Polonia è stata colpita da un missile nel novembre 2022, in un episodio verificatosi nei pressi della frontiera ucraina e costato la vita a due persone. I rapporti iniziali suggerivano che si trattasse di un missile russo, sollevando il timore che potesse innescare un conflitto più ampio, ma in seguito la Polonia e gli Stati Uniti hanno riferito che il missile era probabilmente un missile di difesa aerea ucraino che aveva fatto cilecca. Nel dicembre 2023, un oggetto non identificato era entrato e uscito dallo spazio aereo polacco in concomitanza con un massiccio attacco condotto dalla Russia su gran parte dell’Ucraina. Il mistero era rimasto tale per qualche ora, fino a quando le autorità di Varsavia non hanno spiegato che l’ospite inatteso coincideva con un “missile russo”.
Ricordiamo che un attacco rivolto ad un Paese della Nato potrebbe far scattare l’articolo 5 dell’Alleanza militare, secondo il quale se un membro del gruppo è vittima di un’aggressione armata, gli altri membri dell’Alleanza possono intervenire in suo soccorso. E che in uno scenario del genere basta la minima scintilla per scatenare un incendio difficilmente controllabile.
L’attacco missilistico della Russia
Secondo quanto riferito dal comandante delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhny, i russi hanno lanciato “diversi attacchi” utilizzando “droni, missili da crociera, balistici e guidati antiaerei“. In tutto, ha sottolineato, “sono stati distrutti 44 obiettivi aerei, di cui 29 missili e 15 droni d’attacco“. Sono stati presi di mira gli oblast di Kiev, Leopoli, Mykolaiv e Kharkiv.
Diverse esplosioni hanno scosso la capitale. Il sindaco Vitali Klitschko ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi a causa dei un attacco missilistico della Russia. I primi soccorritori sono stati chiamati nel quartiere Dniprovskyi in seguito alle segnalazioni di deflagrazioni, dove almeno due persone sono rimaste ferite.
Gli allarmi di raid aerei sono stati attivati in tutte le regioni ucraine e nella città di Kiev intorno alle 6 del mattino ora locale, in seguito all’allarme dell’aeronautica militare sull’arrivo di missili da crociera. Ebbene, uno dei missili sparati da Mosca verso l’Ucraina avrebbe lambito il confine polacco. Allertando Varsavia e, di riflesso, la Nato.