La Costituzione non si tocca

La Costituzione non si tocca

Continua senza esclusioni di colpi, guidata dal pragmatismo e dal senso della realtà che lo contraddistingue, la strenua opposizione del Partito democratico al governo Meloni. Scavalcando a sinistra le sterili battaglie per una sanità efficiente, un fisco giusto, una scuola migliore e una politica migratoria sostenibile, due parlamentari del Pd Gian Antonio Girelli e Sara Ferrari hanno presentato una proposta di legge per cambiare la dicitura «Camera dei deputati» in «Camera dei deputati e delle deputate». Sì, è vero: occorre cambiare la Costituzione. Ma forse è ora. Sembra che in area democratica l’approvazione del provvedimento potrebbe essere tacitamente barattata con un morbido appoggio al premierato di marca meloniana. Le storiche battaglie della Sinistra.

Resta ancora da capire però e l’ala più radicale del partito se lo chiede da giorni perché «Camera dei deputati e delle deputate», che suona ancora leggermente maschilista, e non «delle deputate e dei deputati». E poi: perché non Deputat*? E i non binari? Capite che ne va del futuro del Paese. E ancora: perché Camera e non stanza? O Sala. Come Beppe Sala! Attenti a non esagerare, però. I colleghi di Fratelli d’Italia si potrebbero opporre proponendo piuttosto «Camerata dei deputati». È un rischio…

Non se ne esce. Forse meglio tenere le cose come sono. Non ce lo ha insegnato la Sinistra che la nostra è la Costituzione più bella del mondo? Perché cambiarla?

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