5 film che hanno saputo raccontare il bullismo giovanile

5 film che hanno saputo raccontare il bullismo giovanile

Il 7 febbraio ricorre la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: la ricorrenza è stata istituita nel 2017 e si rende ancora estremamente necessaria, visti i tanti episodi di bullismo che ancora riempiono le cronache nazionali. Secondo i dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità il 15% dei giovani è vittima di atti di bullismo, con un aumento dei casi di cyberbullismo nella fascia anagrafica che va dagli 11 ai 13 anni a causa della diffusione dei social media anche tra i più piccoli. Tenendo conto del fatto che non tutte le vittime hanno il corraggio di denunciare i propri carnefici, va da sé che la percentuale è in qualche modo falsata dal silenzio di chi non ha avuto la forza di ammettere di essere bersaglio di bulli, nella vita reale quanto in rete. Il bullismo, dunque, continua a essere un tema molto caldo che anche il cinema ha cercato di scandagliare, con diversi toni e diversi generi. Proprio in occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo ecco quali sono i film che hanno saputo raccontarne l’anima marcia.

I migliori film sul bullismo giovanile

Elephant

Senza dubbio tra i film più violenti e amati tra quelli realizzati dal regista Gus Van Sant, e premiato al Festival di Cannes dove venne premiato, Elephant è un film dal taglio quasi documentaristico, volto a mostrare le conseguenze più terribili del bullismo. Tratto da fatti realmente accaduti sebbene “rivisti” per necessità cinematografiche, Elephant è una pellicola che racconta una giornata apparentemente uguale a tutte le altre all’interno di un liceo. Con lunghi piani sequenza, il regista presenta i suoi protagonisti – tutti attori emergenti la cui recitazione ha cooperato alla costruzione dell’allure documentaristica – e ne mostra le debolezze, le angherie subite, i traumi che celano dietro i sorrisi per apparire quanto più ”normali” possibili. E poi ci sono Eric e Alex, due ragazzi appassionati di armi, di musica rock e di videogiochi bellici. Eric e Alex, che vengono bullizzati ed emarginati, che nessuno vuole ascoltare e che nessuno riesce a vedere. E proprio a questo senso di “invisibilità” si collega il titolo del film, che indica il proverbiale “elefante nella stanza”, ossia quell’argomento che è noto a tutti, ma di cui nessuno parla. Nessuno fa niente per aiutare i due ragazzini soli a sentirsi meno esclusi: così Eric e Alex decidono di attirare l’attenzione in un altro modo: si armano, entrano nel liceo e cominciano a sparare sui loro compagni.

Carrie – Lo sguardo di Satana

Quando si parla di film sul bullismo non si può fare a meno di citare quello che, negli anni, è diventato un po’ il manifesto del bullismo giovanile: Carrie – Lo sguardo di Satana, pellicola tratta dall’omonimo romanzo breve di Stephen King. Il film, diretto da Brian De Palma, racconta la storia della giovane Carrie White (Sissy Spcek), una ragazza estremamente timida che, a causa della rigidissima e puritana educazione ricevuta dalla madre (Piper Laurie) non riesce a fare amicizia coi compagni di scuola e, al contrario, viene percepita come quella “strana” e, perciò, passabile di bullismo dai ragazzi più popolari della scuola. L’episodio più imbarazzante avviene quando la ragazza ha il suo primo ciclo mestruale nelle docce della scuola: Carrie non ha idea di cosa stia succedendo al suo corpo e questo diventa ulteriore elemento di derisione da parte delle sue compagne più crudeli. Proprio il tema del ciclo mestruale verrà utilizzato dalla più crudele delle bulle (Nancy Allen) per umiliare di nuovo Carrie. Ma quest’ultima, nel frattempo,ha scoperto di avere dei poteri soprannaturali… Di Carrie – lo sguardo di Satana è stato fatto anche un remake, uscito nel 2013.

Disconnect

Uscito nel 2012 e presentato in anteprima mondiale al Festival di Venezia, Disconnect è un film che, già in tempi non sospetti, denunciava la pericolosità del web per minori lasciati senza un controllo. Se da una parte il film segue le vicende di una giornalista che scopre un’associazione che usa adolescenti come spogliarellisti, dall’altra la lente della macchina da presa si ferma sulla vita di un ragazzino che viene ingannato da due compagni di scuola che su di lui esercitano quello che ora è noto con il nome di catfish: la pratica, cioè, di adescare persone in rete fingendo di essere qualcun altro. Due bulli della sua scuola, infatti, si sono fatti passare per una ragazza di nome Jessica e convincono il protagonista a spedirle delle foto in cui è completamente nudo. Immagine che, un attimo dopo, comincia a circolare in rete. Il ragazzino, umiliato e raggirato, crede di non avere altra possibilità se non tentare il suicidio. Sarà proprio questo gesto estremo a far capire a suo padre (Jason Bateman) cosa sta accadendo nella vita del figlio, mentre lui era impegnato solo nel far carriera.

Mean Girls

Mean Girls è un film del 2004 diventato un vero e proprio cult per numerose generazioni, al punto da rendere giustificabile persino l’uscita di un remake che è passato pressoché inosservato. Sebbene sia percepito come un’innocua commedia di formazione e alcune scene del film siano tornate virali sui principali social media, Mean Girls è un film che parla di bullismo. La storia prende il via quando Cody (Lindsay Lohan) torna negli Stati Uniti dopo aver vissuto con la famiglia in Africa per tutta la sua infanzia. Cresciuta in un altro habitat culturale, istruitasi per corrispondenza, Cody all’inizio fatica a capire le dinamiche degli studenti. Ma alla fine riesce ad entrare nelle grazie delle tre ragazze più popolari del liceo (Rachel McAdams, Lacey Chabert e Amanda Seyfried). Il sentirsi così apertamente accettata spinge Cody a imitare in tutto e per tutto le nuove amiche: tuttavia quando comincia a provare qualcosa per l’ex fidanzato della capogruppo, tutte le voltano le spalle e cominciano a bullizzarla e a minare la sua salute mentale.

Basta guardare il cielo

Tanto un film sull’amicizia quanto un film sul bullismo, Basta guardare il cielo racconta la storia di Kevin (il Kieran Culkin di Succession), un ragazzino estremamente intelligente intrappolato però in un corpo affetto da una malattia molto rara che non gli permette di vivere come i suoi coetanei. Questo fa sì che Kevin non solo non abbia un’infanzia “normale”, ma anche che sia sempre molto solo, spesso vittima di bulli violenti dai quali si difende immaginandosi un mondo tutto suo. Cresciuto dalla mamma single (Sharon Stone), il ragazzino fa però amicizia con il nuovo vicino Maxwell Kane (Elden Henson), che vive insieme ai nonni e ha problemi a socializzare e a fare amicizia, anche a causa di problemi nell’apprendimento che lo rendono, a sua volta, vittima dei bulli, nonostante la sua mole fisica basterebbe a incutere timore in chiunque. I due, da sempre esclusi e marginalizzati, finiranno con lo stringere uno splendido rapporto d’amicizia.

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